E la promessa sposa smarritatutta la notte vaga impauritanella foresta finché un sentierola mena a un tratto fino a un maniero.Le corre incontro un can ringhiosoche poi si tace, si fa festosocosì che quella varca la sogliama nel cortile non muove foglia,soltanto il cane corre e l'aspetta.La Principessa pian, circospettasale le scale attentamentee giunta all'uscio prende il battente.La porta s'apre senza rumorela Principessa con gran stuporescopre una stanza ben luminosa,intorno panche con stoffe a iosa,desco di quercia con sopra i Santi,la stufa splende a lei davanti.Or la fanciulla ha ben capitoche buona gente vive in quel sitoe che li nulla dovrà temereperò nessuno si fa vedere.Intanto gira per la magionee in ogni cosa ordine pone.A Dio riaccende subito il cero,la stufa riempie ben per intero,poi sul soppalco sale spossata,e quieta giace li coricata.
L'ora di pranzo sta per suonares'ode in cortile gran calpestare:entrano sette bei Cavalierigrandi, robusti, barbuti e fieri.Dice il maggiore:"Che nuova è questa?Tutto è pulito e lustro a festa!Certo, qualcuno ha rassettatola nostra casa, poi s'è celatoe qui ci attende: fatti vedere,che amicizia sappiam tenere!Se tu sei uomo di già canuto,per nostro capo sarai tenuto;se sei invece giovane arditocome fratello sarai gradito;se sei una vecchia, madre ti avremoe grande onore ti renderemo.Se sei fanciulla giovane e bella,ci sarai cara come sorella."La Principessa prende coraggio,esce e ai padroni rende il suo omaggio.Si prostra a terra e, come si usa,tutta arrossita, domanda scusaperché da sola ospite è entratabenché inattesa e non invitata.Quelli han sentito dal suo parlareche Principessa han da ospitare;cosi seduta l'hanno in un canto,dolce biscotto le offrono intantoe poi riempito un bicchierino,glielo presentan con garbo fino.Ma dal liquore lei si schermisceed un biscotto solo gradisce,poi, stanca a causa del camminare,chiede d'un letto per riposare.Allora i Sette la giovinettaportan su in una linda stanzettae ve la lascian, già rinfrancataprofondamente addormentata.
Passano i giorni, sfumano in nulla,la Principessa, regal fanciulla,ed i suoi sette eroici amicinella foresta vivon felici.Ancora prima che faccia giornoinsieme i sette escono e intornogià se ne vanno a passeggiare,anatre grigie vanno a cacciare,ad allenarsi un po' la manocercando duelli col mussulmano,o anche a tagliare a sciabolatetartare zucche nette spiccate,oppur s'inoltran nel bosco bassoonde stanare di li il Circasso.E nel frattempo la giovinettaa casa resta sola soletta,alle consuete faccende intenta,di star con loro è ben contenta,d'averla in casa lor sono gratie cosi i giorni passan beati.Tutti i sette come un sol cuoreper la fanciulla sentono amoresi che una volta sul far del giornole si presentan tutti all'intornoe li per tutti parla il maggiore:"Sai che sorella t'abbiamo in cuoreor però accade che quanti siamo,sette fratelli, sette t'amiamoe che sarebbe felice ognunod'averti in moglie, ma può sol uno.Come Dio vuole fa tu qualcosa:per uno almeno puoi essere sposa,per i sei altri sorella resta.Per qual motivo scuoti la testa?Forse l'offerta nostra tu sdegni?Forse ti pare che non siam degni?""Nobili amici, fratelli amati,voi valorosi ed onorati, -risponde loro la Principessa, -s'è una menzogna, possa per essafarmi restare Dio fulminata:che posso fare? Son fidanzata!Per me voi siete tutti alla paritutti vi stimo, tutti vi ho cari,tutti vi amo sinceramente,ma ad altro uomo eternamentesono promessa da amor giuratoa Elisej Prence, mio beneamato."Ora ai fratelli altro non restase non grattarsi muti la testa."Scusaci, chieder non è peccato, -dice il maggiore che s'è inchinato -viste le cose non tener contodi quel che ho detto." "Io non m'adonto -quieta risponde la giovinetta -e a rifiutare ero costretta."Or i fratelli con un inchinovia se ne vanno pianin pianino.E come prima tranquillamentevivon insieme felicemente.


















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