giovedì 25 febbraio 2016

Le Tre Foglie della Serpe, Grimm n16, Traduzione Mia




Denis Forkas



'era una volta un pover'uomo che non poteva più mantenere il suo unico figlio. Il figlio, allora, gli disse:
"Caro padre, viviamo in una miseria tale che io sono diventato solo un peso per voi; me ne vado per il mondo e cercherò di guadagnarmi il pane."
Così il padre gli diede la sua benedizione e si accomiatò da lui con grande dolore. A quel tempo, c'era il Re di un immenso impero, e questo Re era in guerra. Il giovane si arruolò nel suo esercito e andò a combattere per lui.
Quando fronteggiò il nemico, si ritrovò al culmine della battaglia e in estremo pericolo: piovevano proiettili e i suoi camerati cadevano da ogni parte, e, quando anche il comandante cadde, i superstiti volevano fuggire, ma il giovane si fece avanti e li apostrofò gridando:
"Non lasciamo che la Patria vada in rovina!".
Allora gli altri lo seguirono, ed egli li condusse all'assalto del nemico e lo sconfisse. Quando al Re giunse notizia che a lui solo doveva la vittoria, lo innalzò sopra tutti, gli donò grandi ricchezze e ne fece il primo uomo del Regno.
Il Re aveva una figlia, che era molto bella ma piuttosto eccentrica. Ella, infatti, aveva giurato che chi volesse diventare suo signore e sposo avrebbe dovuto promettere di lasciarsi seppellire vivo con lei, nel caso le fosse sopravvissuto.
"Se mi amerà davvero con tutto il cuore, che senso avrebbe per lui la vita dopo la mia morte?"
Da parte sua, se il suo sposo fosse morto per primo, ella sarebbe scesa nella tomba con lui.
Questo giuramento aveva scoraggiato tutti i pretendenti, ma il giovane fu così affascinato dalla bellezza della Principessa che la chiese in sposa al Re suo padre.
Allora, il Re disse:
"Ma tu conosci il suo giuramento?"
"Sarò seppellito vivo con lei se dovessi sopravviverle - rispose il giovane - Il mio amore è così grande che affronterò il rischio".
Allora il Re diede il suo consenso e le nozze furono celebrate con grande solennità.
Per un po', i due sposi vissero felici e contenti, amandosi teneramente, ma avvenne che la giovane Regina fosse aggredita da una perniciosa malattia e che nessun medico riuscisse a guarirla, cosicché ella, in breve tempo, morì.
E, guardando la sua sposa giacere morta, il giovane rammentò il suo giuramento e inorridì al pensiero d'essre calato vivo e seppellito nella tomba della moglie, ma non aveva scampo: il Re aveva ordinato che ogni via d'uscita fosse sorvegliata da sentinelle armate perché non fuggisse, e, non c'era modo di sottrarsi al suo destino. Quando il cadavere fu inumato nella cripta regale, anche il giovane sposo fu calato giù, e le porte furono chiuse e sigillate.
Accanto alla bara, c'era un tavolo, e sul tavolo c'erano quattro candele, quattro pani e quattro bottiglie di vino. Una volta consumate queste provviste, egli sarebbe morto di fame. E lui se ne stava seduto là, vicino alla bara, oppresso dal dolore, e ogni giorno mangiava soltanto un morso di pane e beveva soltanto un sorso di vino, eppure vedeva la morte avvicinarsi sempre di più.
Un giorno, egli scorse una serpe strisciare fuori da un angolo della cripta e avvicinarsi al cadavere. Pensando che volesse morderlo, sguainò la spada e disse:
"Finché sarò vivo, non la toccherai", e tagliò la serpe in tre pezzi.



Jeremy Hush




Dopo un po', una seconda serpe strisciò fuori dall'angolo, ma, quando vide l'altra morta e fatta a pezzi, se ne andò e ritornò quasi subito con tre foglie verdi in bocca. Quindi, prese i tre pezzi della serpe, li riaccostò, e su ogni ferita depose una foglia. Imediatamente, i pezzi si ricongiunsero, la serpe si mosse e ritornò in vita, ed entrambe corsero via. Le foglie erano rimaste in terra e l'infelice giovane, che aveva visto tutto, si domandò se lo stupefacente potere delle foglie che aveva resuscitato la serpe fosse in grado di agire anche su un essere umano.
Così, le raccolse e ne depose una sulla bocca della morta, e le altre due sugli occhi. E, all'istante, il sangue corse per le vene, e risalì fino al pallido volto, che si colorò di rosa. La sposa trasse un respiro, aprì gli occhi e disse:
"Dio, dove sono?".
"Sei con me, cara moglie", rispose il giovane, e le raccontò tutto ciò che era accaduto e come l'avesse riportata in vita.


H.J. Ford


Poi, le offrì pane e vino, e, quando ella ebbe riacquistato un po' di forza, lui l'aiutò ad alzarsi, e insieme corsero alla porta e presero a tempestarla di colpi e a gridare con voce così alta che le sentinelle avvertirono il Re.
Il Re in persona scese ad aprire le porte della cripta, li trovò vivi e sani, e si rallegrò con loro perché ogni sventura era stata fugata.
Ma il giovane Re portò via con sè le tre foglie, e le affidò ad un servo fedele, dicendo:
"Serbale con cura, e portale sempre con te: chissà che un giorno o l'altro non possano esserci di nuovo utili".
Dopo essere stata resuscitata, però, fu come se tutto l'amore per il marito fosse scivolato via dal cuore della giovane Regina. E, dopo qualche tempo, quando lo sposo manifestò il desiderio di rivedere il vecchio padre, e i due s'imbarcarono alla volta del Paese del giovane, ella dimenticò il grande amore e la fedeltà che egli le aveva dimostrato e che l'avevano riportata in vita, e concepì un'insana passione per il comandante. E, un giorno, mentre il giovane Re giaceva addormentato, mandò a chiamare il comandante, e, dopo aver afferrato lo sposo, lei per le spalle e lui per i piedi, lo gettarono in mare.
Una volta commesso l'infame delitto, ella disse al suo complice:
"Adesso, torniamo indietro. Dirò al Re mio padre che mio marito è morto durante il viaggio, e ti esalterò ai suoi occhi, tanto che si convincerà che sei degno di diventare il mio sposo e di ereditare la sua corona".
Ma il servo fedele che, non visto, aveva assistito al loro crimine, sciolse una barchetta dalla nave e si mise in mare alla ricerca del corpo del suo padrone finché non lo ritrovò. Allora, prese le tre foglie della serpe, gliene mise una sulla bocca e due sugli occhi, e lui tornò in vita. Quindi, remarono senza riposare mai, e filarono sulle acque tanto rapidamente che tornarono a Palazzo prima dei due traditori.
Il Re si meravigliò vedendoli tornare da soli, e chiese loro cosa fosse successo.
Quando seppe della malvagità della figlia, disse:
"Non posso credere che abbia compiuto simili nefandezze, ma la verità verrà presto alla luce!".
E li rinchiuse in una stanza segreta, nascosti a tutti.
Poco dopo, la grande nave ritornò in porto, e la malvagia donna si presentò al padre, fingendosi addolorata.
Egli disse: "Perché ritorni sola? Dov'è tuo marito?".
"Ah, padre - rispose la figlia - ritorno oppressa dal dolore: mio marito si è ammalato improvvisamente durante il viaggio ed è morto; e, se questo bravo comandante non mi avesse aiutato, sarei morta anch'io. Ma sarà lui stesso a confermarti come sono andate le cose".
Allora, il Re aprì la stanza segreta dicendo:
"Farò resuscitare i morti!"
Vedendo il marito, fu come se la donna fosse stata colpita da un fulmine, e cadde in ginocchio, implorando misericordia. Ma il Re disse:
"Nessuna misericordia per te! Tuo marito era pronto a morire al tuo fianco, e ti ha riportato in vita. Tu lo hai ucciso nel sonno e riceverai il castigo che meriti".
Quindi, fu costretta a salire con il suo complice in una barchetta in cui erano state aperte delle falle: la barca fu spinta in mare aperto, e, ben presto, i due annegarono fra le onde.

Grimm n.16, "Die drei Schlangenblätter".
Classificazione: Aa Th 612
Traduzione: Mab's Copyright

Il testo in lingua originale è nella Pagina: "Brüder Grimm"


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