giovedì 11 maggio 2017

L'Albero Sacro (Austria)

ell'albero sacro, che una volta si trovava in un prato a sud del paese di Nauders, oggi rimane solo il ceppo. Il prato si trova su un declivio, a fianco del quale si estende il bosco, e il lato meridionale si chiude con una collinetta sulla quale un tempo sorgeva un castello. Ancora oggi si possono vedere alcuni resti di mura, che secondo la leggenda appartenevano al castello dell'albero sacro.
Questo albero era un grosso larice, dalla bella corona rotonda; si racconta che rapisse i bimbi appena nati, e preferibilmente i maschietti. Non si poteva raccogliere legna da ardere o tronchi nelle vicinanze del larice; far rumore o gridare lì vicino era considerato un comportamento imprudente e se si pronunciavano bestemmie o si litigava si commetteva un grave sacrilegio che sarebbe stato ben presto punito.
L'ammonimento: Non farlo, qui vicino c'è l'albero sacro! era molto frequente.

Una volta un servo volle provare ad abbatterlo, per prendersi gioco delle credenze del popolo. Dopo il primo colpo, il tronco cominciò a sanguinare, e alcune gocce caddero anche dai rami del larice. Il servo terrorizzato lasciò cadere la scure e se la svignò a gambe levate. I compaesani lo trovarono lungo la strada svenuto e lo portarono a casa, dove si riprese solo il giorno seguente. Le tracce del sangue rimasero visibili sul tronco per molto tempo e la ferita provocata dal colpo d'ascia rimase aperta finché l'albero fu in vita.



Victoria Francés



Si narra inoltre che il castello vicino all'albero sacro fosse stato colpito da una maledizione e per questo fosse sprofondato nel suolo assieme a tutti i suoi tesori. Nel luogo dove sorgeva un tempo il castello si dice che siano ancora racchiuse nel sottosuolo enormi ricchezze e che, se ci si aggira da quelle parti a tarda ora, si può udire il tintinnio delle monete d'oro e d'argento.
Si è tentato spesso di scavare sulla collinetta per cercare i tesori nascosti ma pare che vi siano a guardia tre giovani donne colpite da una maledizione, che solo il ritrovamento del tesoro potrà liberare. Esse compaiono ai viandanti a tarda notte facendo loro dei segnali o cercando un modo per farli avvicinare. Un pastore che a sera inoltrata cercava le sue mucche, imboccò un bel sentiero largo, che conduceva nelle vicinanze del castello. Quando però si trovò davanti alle rovine ebbe paura e cercò di fuggire, ma si accorse all'improvviso che il sentiero era sparito e dovette faticosamente guadagnarsi la via tra la sterpaglia.

Un contadino invece, che rincasava col suo carico di fieno, vide sul sentiero vicino al castello una vasca piena di denti bianchi. Senza badarci la spinse da parte. Sua moglie però, che camminava dietro il carro, prese tre denti e se li infilò in una tasca dove teneva anche un rosario. Giunta a casa trovò al posto dei denti tre splendenti pezzi d'oro.

Nonostante le varie apparizioni delle tre fanciulle maledette, e i loro tentativi di condurre molti viandanti sul luogo del tesoro, nessuno è finora riuscito a trovarlo.
Di una delle tre donne si racconta che è mezza bianca e mezza nera. Si dice che costei si sia avvicinata un giorno a un ragazzo, che era giunto insieme ad altri per accendere i fuochi di san Giovanni nei pressi del castello.
Costei gridò:
"Johannes (così si chiamava il giovanotto) seguimi, e quando saremo nel luogo giusto spogliati. Io mi trasformerò in serpente e mi attorciglierò intorno a te per tre volte. Non devi avere paura, perché solo in questo modo potrai sciogliere la maledizione che mi colpisce e impossessarti del tesoro".
Johannes ubbidì: si spogliò e si lasciò avvolgere dal serpente per due volte ma alla terza ebbe una gran paura e d'improvviso il serpente scomparve.

Da "Sagen aus Osterreich", a cura di Hans Darnstadt

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