domenica 1 marzo 2015

"Grida"dei Merciajoli Fiorentini, V.Imbriani

Nel riportare le note alla novella "La Verdea" di Vittorio Imbriani, ne ho volutamente tralasciato una particolarmente interessante e gustosa. Il punto è che, oggi, non trattasi più di una "nota curiosa", ma sia le "grida" che i merciajoli sono materia per un archeologo.
Eccola:

[5] Sarà forse non inopportuno il dar qui una scelta delle voci de' venditori ambulanti o di strada in Firenze, ossia di quegli intercalari co' quali profferiscono la loro mercanzia al pubblico, alcuni de' quali sono notevoli per umorismo e molti per gli equivoci licenziosi. Ma già l'Italiano è sboccato di natura.

Donne, laceratevi la camicia! c'è il Cenciajolo! (Il cenciajo).
I' ho la bella bionda! (L'avellanajo).
Assuntina, ce l'ho un bocconcino, o Meo! (Il trippajo).
A chi le taglio le palle! (Il cavolfiorajo).
Chi ha i' dente diacciolo, 'un l'accosti (L'acquacedratajo).
Eccolo, i' vero medico! (Il perecottajo)
Chi mi dà un soldo, gnene do due! (cioè: due scatole, non mica du' soldi come parrebbe. Il fiammiferajo).
Meglio che di cera! (Il zolfanellajo),
I' l'ho con l'uva! (sottintendi: la stiacciata).
Che robe! (Il merciajo).
Canarini che ballano! (Venditore di polenta fritta, napoletanescamente detta: scagliozzi).
Un soldo pieno, una crazia pieno! (cioè, il misurino di castagne secche).
Vero Cancelli! (Il pentolajo).
Queste le cavo ora! (Il caldarrostajo).
Co' i' pelo la càtera! (cioè: le mandorle ancor lattiginose, che mangian col guscio e col mallo).
Tutti drento dal sor Luigi! (Il venditor di siccioli).
Beccatelo ritto! (cioè: il carciofo).
Voitta come le ridono! (cioè: le testicciuole d'agnello).
I' ho de' bei bambini senza la mamma! (Il figurinajo).
Tre volte ve l'ho salati! (Il lupinajo).
Bolle, bolle, bolle, bolle. La me lo senta come l'ho caldo! (cioè: il castagnaccio).
Semina trastullino! (cioè: semi di zucca. In Sicilia i semenzari sogliono gridare: Svia-sonnu).
I' ho i moscioni! (Il marronajo).
A chi lo sbuccio i' gobbo! (L'ortolano).
I' l'ho co' i' mantiglione! (cioè: le barbebietole).
Rompi, bambino, rompi! (Il bicchierajo).
Come la me gli ha fatti la monachina! (Il brigidinajo).
Ce l'ho di Bologna! (cioè: le spazzole di padule).
I' ho i' core! (cioè: le susine).
Queste le vendo! (cioè: le granate di saggina)
Donne, buttachevi di sotto! (Il cenciajolo).
Gli è per l'oche! Ci 'ole i' pittore! Votta che tocchi! Questo ve lo do a taglio! Zucchero, oh! Sangue di drago! (Il cocomerajo), ecc. ecc.

Da: "La Novellaja Fiorentina"


Von Blaas E.

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