lunedì 29 luglio 2013

Il Pesciolino d'Oro, Fiaba Russa, Afanas'ev

ell'oceano, in mezzo al mare, sull'isola delle Cagnare, c'era una piccola izba cadente. In quella casetta vivevano un vecchio ed una vecchia. Vivevano in gran povertà; il vecchio, fatta una rete, se ne andava sul mare a pescar pesci, e solo così riusciva a guadagnarsi il suo cibo quotidiano. Una volta il vecchio aveva appena gettato la sua rete e cominciava a tirare; ma gli pareva così pesante come non gli era mai successo prima: poté appena tirarla fuori. Guarda: la rete era vuota; c'era in tutto e per tutto un solo pescetto; non era però un pesciolino semplice, ma d'oro. Con voce umana il pesciolino supplicò:
"Non prendermi, vecchietto! E' meglio che mi lasci andare nell'azzurro mare; vedrai che ti sarò utile: quel che desideri farò".
Il vecchio pensa e ripensa, poi dice:
"Io da te non ho bisogno di nulla: vattene a passeggiare nel mare!"
Gettò in acqua il pesciolino d'oro e tornò a casa.














La vecchia gli chiede:
"Ne hai preso molto, vecchio?"
"Un pesciolino d'oro in tutto e per tutto, e anche quello l'ho ributtato in mare; m'ha pregato tanto: lasciami nel mare azzurro! diceva; ti sarò utile: quel che desideri tutto farò! M'ha fatto pena quel pesciolino, non gli ho fatto pagar riscatto, l'ho messo in libertà gratis."
"Ah, vecchio diavolo! T'era capitata nelle mani la fortuna, e non hai saputo servirtene!".
La vecchia andò su tutte le furie; sgrida il vecchio, non gli dà pace:
"Potevi chiedergli almeno del pane! Presto non avremo più nemmeno più un tozzo secco, con che cosa ci riempiremo lo stomaco allora?"












Il vecchio non ne poteva più, andò dal pesciolino d'oro a chiedergli il pane; arrivò al mare e chiamò a gran voce:
"Pescetto, pescetto, vieni fuori! Metti il muso sulla proda, verso il mar punta la coda".
Il pesciolino nuotò a riva:
"Che ti serve, vecchio?"
"La vecchia s'è irritata, per pane m'ha mandato."
"Torna a casa, avrete tutto il pane che vorrete".






Il vecchio tornò:"Be', vecchia, c'è il pane?"
"Pane ce n'è abbastanza, ma guarda che malanno, s'è rotto il mastello e non so dove lavare la biancheria; va' dal pesciolino d'oro, chiedi che te ne dia uno nuovo."
Il vecchio andò al mare:
"Pescetto pescetto, vieni fuori! Metti il muso sulla proda, verso il mar punta la coda!"
Il pesciolino d'oro arrivò nuotando:
"Che t'occorre, vecchio?"
"La vecchia mi manda a chiedere un mastello nuovo."
"Bene, avrete anche il mastello".









Il vecchio torna, è appena sulla porta, e di nuovo la vacchia gli si lancia contro:
"Vai dal pesciolino d'oro - dice - e digli che ti costruisca un'izba nuova; nella nostra è impossibile vivere, solo a guardarla cade!"
Il vecchio andò al mare:
"Pescetto pescetto, vieni fuori! Metti il muso sulla proda, verso il mar punta la coda!"






Il pesciolino s'avvicinò nuotando, la testa verso il vecchio, la coda verso il mare e chiede:
"Cosa t'occorre, vecchio?"
"Costruisci un'izba nuova per noi; la vecchia grida, non mi dà pace: non voglio vivere in questa vecchia casa, dice, va a pezzi solo a guardarla!"
"Non t'affliggere, vecchio! Va' a casa e prega Dio! Tutto sarà fatto!"












Il vecchio tornò: nel suo cortile sta un'izba nuova, di quercia, con arabeschi intagliati. La vecchia gli corre incontro, più che mai infuriata, sgridandolo peggio di prima:
"Ah, vecchio cane! Non sai sfruttare la fortuna! Hai chiesto una capanna, e forse pensi che sia tutto fatto? No, torna un'altra volta dal pesciolino d'oro e digli: io non voglio essere contadino, voglio essere governatore, perché la brava gente stia ad ascoltarmi, e s'inchini fino alla cintola quando m'incontra".




Il vecchietto andò al mare e gridò a gran voce:
" Pescetto pescetto, vieni fuori! Metti il muso sulla proda, verso il mar punta la coda!"
Il pesciolino nuotò e venne, con la coda verso il mare, con la testa verso lui:
"Che ti serve, vecchio?"
Lui risponde:
"La vecchia non mi dà pace, è completamente esasperata, non vuol esser contadina, vuol diventare governatrice"
"Bene, non prendertela! Torna a casa e prega Dio! Tutto sarà fatto!"






Il vecchio tornò, e, invece dell'izba, vide innalzarsi una casa di mattoni a tre piani; nel cortile corrono i domestici, in cucina un cuoco si dà da fare; e la vecchia, in un ricco vestito di broccato, seduta su un'alta poltrona, impartisce ordini.
"Salute, moglie!", dice il vecchio.
"Ah, tu! Pezzo d'ignorante! Come osi chiamare moglie me, la governatrice? Ehi, gente! Prendere questo contadinaccio, portarlo nelle stalle e frustarlo facendogli quanto più male è possibile"
Subito arrivò di corsa la servitù, afferrò il vecchio per il colletto, e lo trascinò nelle stalle; gli stallieri cominciarono a fargli sentire le fruste, gliele fecero assaggiare così forte che quello poteva appena tenersi in piedi. Poi la vecchia lo mise a fare il portiere, ordinò di dargli una scopa perché pulisse il cortile, e che gli dessero da mangiare e da bere in cucina. Brutta vita per il vecchio: tutto il giorno a scopare il cortile, e se c'era appena appena un po' do sporco, subito nelle stalle! 'Che strega - pensa il vecchio - le ho dato la fortuna, ci si è intrufolata come un maiale, e me non mi calcola neppure come marito!'












Passò un bel po' di tempo, la vecchia si stancò d'esser governatrice; fa chiamare il vecchio e comanda:
"Vecchio diavolo, va' dal pesciolino d'oro e digli che non voglio essere governatrice, io voglio essere zarina!"
Il vecchio andò al mare:
"Pescetto pescetto, vieni fuori! Metti il muso sulla proda, verso il mar punta la coda!"
Il pesciolino d'oro arrivò: " Cosa t'occorre, vecchio?" "Sapessi cosa! La mia vecchia è peggio di prima, è fuori di sé: non vuol essere governatrice, vuol essere zarina!"
"Non prendertela! Va' a casa e prega Dio! Tutto sarà fatto!"
Il vecchio tornò e invece della casa c'è un palazzo alto dal tetto d'oro; tutto attorno camminano le sentinelle col fucile in spalla; dietro si stende un gran giardino, proprio avanti al palazzo c'è un prato verde; sul prato son raccolti dei soldati. La vecchia, vestita da zarina, uscì sul balcone con generali e con boiari, e cominciò a passare in rivista la parata dei militari: rullano i tamburi, la musica rimbomba, "urrà" gridano i soldati.














Passò del tempo, la vecchia si stancò d'esser zarina, ordinò di cercare il vecchio e di portarlo dinanzi ai suoi serenissimi occhi. Ci fu gran subbuglio, i generali s'affaccendavano, i boiari correvano:
"Che vecchietto vuole?"
Appena lo trovarono, in fondo al cortile, lo portarono dalla zarina.
"Ascolta, vecchio diavolo!- gli dice la vecchia - va' dal pesciolino d'oro e digli che non voglio esser zarina, voglio essere la sovrana del mare, perché tutti i mari e tutti i pesci mi obbediscano!"









Il vecchio avrebbe voluto rifiutare, ma come? Se non va, giù la testa! Si fece coraggio e andò al mare, arriva e dice:
"Pescetto pescetto, vieni fuori! Metti il muso sulla proda, verso il mar metti la coda!"
Il pesciolino d'oro non venne! Il vecchio lo chiamò un'altra volta: di nuovo niente! Lo chiama una terza volta: d'improvviso il mare rumoreggiò, s'agitò; prima era chiaro, limpido, ora s'oscurò tutto. Nuota a riva il pesciolino:
"Vecchio, cosa ti serve?"








"La vecchia è sempre più prepotente e capricciosa, ormai non vuol essere più zarina, vuol essere la sovrana del mare, vuol regnare su tutte le acque, vuol comandare tutti i pesci!"
Nulla disse il pesciolino d'oro, si voltò e si sprofondò nel mare.








Il vecchio tornò indietro, guarda e non crede ai suoi occhi: è come se il palazzo non fosse mai esistito, al suo posto c'è la vecchia izba cadente, e nell'izba è seduta la vecchia, in un abito stracciato. Ricominciarono a vivere come prima, il vecchio riprese a pescare; ma vieni fuori! Metti il muso sulla proda, non gli capitò più di prendere il pesciolino d'oro.

Afanas'ev n.75

I fotogrammi sono tratti da un film di animazione sovietico del 1950, "Сказка о рыбаке и рыбке", ispirato dall'omonima fiaba di Puskin.

Su Youtube, il film.

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