In tutte le tradizioni, in tutte le culture, si celebra il passaggio dalla Luce all'Oscurità, dal periodo dei raccolti e dell'abbondanza a quello della Natura apparentemente rinchiusa su se stessa, avara di vita, in attesa del ritorno della primavera. La Dèa, ovvero la sua incarnazione, si sacrificava perché dalla sua morte le acque e la terra tornassero feconde, garantendo i futuri raccolti e la pescosità di fiumi e laghi. Questa ricorrenza era la più importante per i Celti e si chiamava Samain.
I Celti erano convinti di venire da quello che noi chiameremmo Oltretomba, e il loro luogo di origine era anche uno dei luoghi dei loro "ritorni" dopo la morte.
La notte di Samain, la sottile parete che li divideva da quel mondo parallelo cadeva, e, per una notte, il Tempo scorreva in sincronia.
A Samain gli Eroi e i Re visitavano le Isole vaganti sulle acque e la Terra degli Eternamente Giovani; a Samain, gli Dèi si avvicinavano agli uomini per chiedere, sorprendentemente, il loro aiuto, o per riprendersi una sposa immortale reincarnatasi in una donna.
Quando san Patrizio cristianizzò l'Irlanda, costringendo i Luminosi Dèi all'esilio e spegnendo la poesia e la bellezza degli Antichi Tempi, ciò che era sacro e fonte di forza divenne pauroso e diabolico. Ridotti a folletti, a spiritelli maligni e dispettosi, gli Dèi, nelle nuove leggende, attendevano quella notte "pericolosa" per tendere astuti tranelli agli esseri umani.
Da questa superstizione, dal rovesciamento di una celebrazione sacra della Vita sulla Morte, discende l'attuale "Halloween". Ai tempi in cui gli uomini non temevano i morti, perché abitavano nel luogo dal quale essi stessi provenivano, consacravano quella notte con offerte di cibo. Oggi, i bambini, caricature dei folletti, a loro volta, caricature degli Dèi spodestati, ripetono :"Dolcetto o scherzetto", mescolando il ricordo di un antico tributo al superstizioso terrore della vendetta del Piccolo Popolo.
Mab
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