Amo gli scrittori russi. Un innamoramento fulminante quando, forse undicenne, scoprii, lessi ... e rilessi Anna Karenina (Анна Каренина). Lev Tolstòj è rimasto il mio primo e grande amore, anche se ho notevomente ampliato la mia conoscenza della letteratura russa. E, nonostante la mitica stroncatura fantozziana, amo la cinematografia russa e sovietica. Sergej Ėjzenštejn è stato un maestro assoluto, visionario e innovatore. Adesso, solo adesso, avendo la Russia perduto un pezzo di Anima in favore della corsa selvaggia al denaro (e la democratica riconquista della libertà di essere indigenti e di mendicare come ai tempi degli Zar), l'Europa "libera" e i liberi Stati Uniti - che insegnavano Libertà e Democrazia quando ancòra i neri non potevano bere alle stesse fontanelle dei bianchi, né sedere nei posti riservati ai bianchi, né frequentare le stesse scuole, e chi osava contrarre un matrimonio misto in uno dei pochissimi stati che lo consentiva, veniva arrestato in un altro, ansioso di non contaminare il sangue bianco, anglosassone e protestante - riconoscono i grandi talenti sovietici in tutte le arti.
Eppure, qualcosa è rimasto di tanta fascinazione. Basta "sfogliare" i miei post per accorgersi di quanto io continui a prediligere gli artisti russi. E' rimasta la grande tecnica, il Disegno (unico despota assoluto che invoco ed onoro), la preziosità del dettaglio, la malinconia che neanche i fieri colori smaltati riescono a mascondere, l'ironia che salva dal melodramma, la finezza senza caramellosità.
Tutto ciò per arrivare ad uno dei miei più recenti amori, che si sposa superbamente con il tipo fiabesco che sto trattando: la Bella Addormentata.
Mascia o Maria Kurbatova (Мария Курбатова): le sue fanciulle addormentate, le bambine simili a bambole che, nel sonno, reggono bambole simili a bambine esprimono la magia e il mistero della Grande Fiaba da cui scaturiscono tutte le altre. Provo tanta pena per chi non capisce e non capirà mai il linguaggio unico e criptico che ci è stato lasciato in eredità.
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