Addentrarsi nel mondo della classificazione dei folletti nordeuropei, in particolare, dei folletti partoriti dalla cultura celtica: irlandesi, scozzesi, bretoni,(La "Piccola Bretagna" nel nord della Francia) è un'impresa da superbi sconsiderati. Yeats, e Kennedy, e Joyce, e Crocker (ecc., ecc.) hanno umilmente virgolettato mille volte le proprie teorie in proposito, derivate dalle loro rilevazioni sul campo.
Così, grosso modo, potrei dire che il Korandon-Korrigan bretone dovrebbe essere parente stretto del Leprecaun irlandese (più che del domestico e, in fondo, benigno Brownie, come ho letto da qualche parte)
William Butler Yeats:
"Il nome Lepracaun - mi scrive Douglas Hyde - viene dall'irlandese leith brog, cioè Ciabattino-di-una-scarpa sola, perché di solito lo si vede lavorare a un'unica scarpa. In irlandese si dice Leith bhrogan o leith phrogan, che in certe parti viene pronunciato Luchryman, come riporta O'Kearney nel suo incomparabile libro Feis Tigh Chonain"
Lepracaun, Cluricaun e Far Darrig: si tratta di un solo spirito sotto sembianze e atteggiamenti differenti? Su questo sarà difficile trovare due scrittori irlandesi che concordino. Sono molte le cose in cui queste tre creature fatate, se tre sono, si assomigliano. Sono grinzose, vecchie e solitarie, diverse sotto ogni punto di vista dai socievoli spiriti delle prime sezioni. Vestono nel modo più dimesso e sono esseri più che mai sudici, trascurati, beffardi e ingannevoli. Sono i veri grandi burloni del buon popolo.
Il Lepracaun fa continuamente scarpe e ha accumulato grandi ricchezze. Molte pentole piene d'oro, seppellite tanti anni fa in tempo di guerra, ora appartengono solo a lui. All'inizio di questo secolo, secondo Crocker, nella sede di un giornale di Tipperary facevano vedere una piccola scarpa dimenticata lì da un Lepracaun. Il Cluricaun (Clobhair-Ceann in O'Kearney) si ubriaca nelle cantine dei signori. Secondo alcuni non è che un Lepracaun che fa baldoria. E' pressoché sconosciuto nel Connaught e nel Nord.
Il Far Darrig (fear dearg), che significa Uomo Rosso, perché porta un berretto e un gabbano rossi, pensa solo a combinare scherzi, in special modo macabri. Non fa nient'altro che questo.
Il Pooka sembra essenzialmente uno spirito animale. Alcuni fanno derivare il suo nome da poc, un caprone, e alcuni intellettuali lo considerano l'antenato del Puck di Shakespeare. Vive sulle montagne solitarie e tra le vecchie rovine, reso mostruoso da tanta solitudine, e appartiene alla stessa razza degli Incubi".
Scartati il cupo Pooka e altri folletti che appartengono più al mondo degli spiriti inquieti, ovviamente, rimane il Leprecaun in una delle sue innumerevoli denominazioni. Ma, a parte il legame con un favoloso tesoro, e quello con i sarti fatati - legami indiretti - il Korandon della leggenda bretone ha molto poco in comune con un Leprecaun, così come è generalmente rappresentato.
Se, invece, accettiamo l'apparentamento con il Korrigan, altro folletto bretone, o meglio, un altro nome con cui viene indicato lo stesso essere in Bretagna...
Il Korrigan è decisamente un nano, è collegato strettamente all'acqua, alla musica, è uno spirito animale, è sia benigno che maligno, come le Fate sono e devono essere. Quindi, tra Korrigan e Leprecaun, l'identificazione del Korandon della leggenda potrebbe fermarsi qui. Ma Korrigan, in Bretagna, è anche il nome attribuito ad entità femminili, Fate belle e minuscole che infestano sorgenti e pozzi, lunghi capelli neri o candidi, occhi rossi e luminosi nelle tenebre, Fate maligne, lussuriose, eterne tentatrici di uomini, meglio se preti cattolici.
E così, la Groac'h - antica divinità delle acque trasformata in dèmone lussurioso dal Cristianesimo vincente - mezza Ondina e mezza Sirena, che vive in un lago collegato al mare da una corrente magica, e trasforma i mille mariti-prigionieri in pesci (stagno) e finisce sigillata in un pozzo sino al Giorno del Giudizio, bellissima adescatrice di mortali tremebondi, sembra l'altra faccia del vecchio nano accovacciato nel grande nido, più che la moglie fedifraga.
Infine, ciò che possiamo affermare senza essere presuntuosi è che appartiene alla grande schiera delle Amanti Soprannaturali Maligne, il lato diabolico della Melusina fondatrice di nobili dinastie umane.
Ancòra Yeats:
"La Leanhaun Shee (Amante Fatata) brama l'amore dei mortali. Se loro glielo rifiutano, finisce per divenire loro schiava; se lo concedono, allora sono loro gli schiavi, e possono sottrarsi solo trovando un altro che prenda il loro posto. Questa creatura vive della loro vita, ed essi avvizziscono. La morte non basta per sfuggirle. È la musa gaelica, perché ispira coloro che perseguita. I poeti gaelici muoiono giovani, perché lei è inquieta e non sopporta che rimangano a lungo su questa terra - malefico spirito che non è altro!".
Sebastian Giacobino
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Tutte le immagini, tranne l'ultima, sono di J. B. Monge.
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