sabato 13 settembre 2014

L'Orsa e "L'Orza"- Pelle d'Asino

Per caso, viaggiando attraverso "Comare Formica" e "Pelle di Vecchia", ovvero "Occhi-Marci", avevo ricordato Pelle d'Asino, proprio mentre l'orsa "veniva suicidata". Nel post precedente, operavo una netta distinzione tra le fiabe in cui la principessa si camuffa da animale, ricoprendosi di pelli o della pelle di uno specifico esemplare, e quelle in cui la principessa diventa, è un animale (o una vecchia), ma c'è, forse, differenza nella Storia dietro la fiaba?).
Dimenticando l'aristocratica versione di Perrault, andiamo alla Madre di tutte le Pelle d'Asino, ovvero il Cunto Sesto della Giornata Seconda del Pentamerone (Lu Cunto de li Cunti) di G.B. Basile: "L'Orza".
La principessa Preziosa riceve da una vecchia un pezzetto di legno: mettendolo in bocca, si trasformerà in un'orsa, una vera orsa, e potrà sfuggire al padre incestuoso rifugiandosi nel bosco, dove l'aspetta ciò che il Destino ha in serbo per lei.


Sanderson R.

Preziosa, sentuta sta resoluzione, se retiraie drinto la cammera soia e trivolanno sta mala sciorte non se lassaie zervola sana; e, stanno a fare sto nigro viseto, venne arrivanno na vecchia che la soleva servire d'argentata, la quale, trovannola chiù da chillo munno che da chisto e sentuto la causa de lo dolore suio, le disse:
" Stà de buon armo, figlia mia, non te disperare, ca a ogne male  'nc'è remmedio, fore ch'a la Morte. Ora siente: comme patreto stasera avenno dell'aseno vo' servire pe stallone e tu miettete sto spruoccolo 'n mocca, perché subeto deventarrai n'orza, e tu sfratta, ca isso, pe la paura, te lassarrà fuire e vattenne deritto a lo vosco, dove lo cielo t'ha sarvata la ventura toia. E quanno vuoi parere femmena, comme sì e sarrai sempre, e tu levate lo spruoccolo da vocca ca tornarrai alla forma de 'mprimma"


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