venerdì 17 giugno 2016

Ciò che E' Scritto sulla Fronte l'Occhio Vedrà, Iraq

'era una volta un mercante che aveva una moglie e una figlia e nessun altro oltre a loro. Quando la morte bussò alla sua porta, la fanciulla rimase sola con la madre. Ora, la madre conosceva l'arte di predire il futuro leggendolo in uno strato di sabbia. Poteva gettare manciate di sabbia e leggere l'avvenire nei solchi e nei rilievi che così si formavano.
Un giorno, srotolò la sua stuoia della preghiera e chiese a Dio di guidare la sua mano. Ma, quando sparse la sabbia, vide che il suo schiavo negro era destinato a sposare la sua unica figlia. Invocò la protezione di Allah contro il male, e provò di nuovo. Ciò che le fu rivelato non era una cosa diversa. Stava scritto che il suo servo sarebbe diventato il marito di sua figlia.
"Ma come può la mia bella figliuola unirsi a uno come lui?", disse.
Così si diede a progettare un piano per liberarsi del servo.
Lo chiamò e gli disse:
"Voglio mandarti a fare una commissione per me. Voglio che tu vada là dove vive Occhio-di-Sole, Ain-Ash-Shams, e le chieda: 'Chi avrà la buona ventura di avere la figlia della padrona?'"
"Vado ben volentieri" disse l'uomo.


Ernst Rudolf




Così la donna preparò tutto ciò che poteva occorrergli per il viaggio ed egli partì. Il servo non aveva alcuna esperienza: non distingueva le città dai paesi e non aveva idea di dove dirigersi o come andare. Ma mentre camminava incontrò un uomo con un bastone da pastore in mano, che pascolava pecore, tanto bianche che nere.
"La pace sia con te" disse lo schiavo.
E l'uomo rispose: "Salaam!"
Così lo schiavo gli chiese: "Dimmi, che strade sono queste e dove conducono?" L'uomo disse: "Quale vuoi percorrere? E che posto vai cercando?"
Lo schiavo disse: "Io sto cercando Ain-Ash-Shams per chiederle: 'Chi avrà la buona ventura di avere la figlia della mia padrone?'"
"Oh! Oh! - disse l'uomo - Quando arrivi da Ain-Ash-Shams, vuoi tu di grazia chiederle per me: 'Per quanto tempo ancora dovrà il pastore pascolare il gregge?'"
Lo schiavo promise, e proseguì il cammino. Incontrò un uomo che stava mietendo: tagliava tanto le piante verdi che le secche e le gettava tutte nel fiume. "Salaam!" disse lo schiavo.
L'uomo rispose: "La pace sia con te. Dove stai andando, fratello?"
"Vado da Ain-Ash-Shams per chiederle: 'Chi avrà la buona ventura di avere la figlia della mia padrona?'"
E l'uomo disse: "Quando arrivi là, vuoi tu di grazia chiederle quest'altra cosa soltanto a Ain-Ash-Shams: 'Per quanto tempo ancora deve quell'uomo gettare tutto il suo raccolto nel fiume, senza far differenza fra le piante acerbe e quelle gialle?'"
Lo schiavo promise e proseguì per la sua strada, camminando, camminando e camminando, finché non arrivò a un mare che non aveva né sorgente né fondo.
A fior d'acqua galleggiava un pesce.
"Dove vai?" chiese il pesce.
"Vado da Ain-Ash-Shams per chiederle: 'Chi avrà la buona ventura di avere la figlia della mia padrona?'"
"E come la troverai?" chiese il pesce.
E quando l'uomo rispose che non lo sapeva, il pesce disse:
"Io ti ci porterò. Ti farò attraversare il mare sul mio dorso, ma quando sarai là dovrai dire a Ain-Ash-Shams: 'Perché il pesce deve galleggiare sull'acqua?'"


Ernst Rudolf


Lo schiavo acconsentì e il pesce lo trasportò sull'altra riva e promise di aspettarlo finché tornava. L'uomo camminò e camminò e camminò finché vide Ain-Ash-Shams. La prima cosa che le chiese fu:
"O Ain-Ash-Shams, chi avrà la buona ventura di avere la figlia della mia padrona?"
E lei rispose: "Tua sarà la buona ventura. Tua. Tua."
Poi lui chiese: "Il pastore voleva che io chiedessi per quanto tempo ancora dovrà pascolare il gregge."
E lei rispose: "Egli è colui che pascola i giorni e le notti. Questo dev'essere il suo lavoro fino alla fine del tempo."
Ed egli disse: "Bene. Ma che mi dici del mietitore che falcia tanto le piante verdi che quelle gialle e le getta nell'acqua, senza far distinzione? Per quanto tempo dovrà ancora lavorare?"
E Ain-Ash-Shams rispose: "Egli è colui che porta la morte ai vecchi e ai giovani, e la sua opera non ha fine. Le messi verdi sono gli uomini giovani e ignoranti, quelle mature sono i vecchi dai capelli bianchi."
"Ho ancora una domanda" disse l'uomo.
"Parla" lo invitò Ain-Ash-Shams .
"Quel pesce, perché deve galleggiare a fior d'acqua, senza potersi immergere o tuffare?"
"Lascia prima che il pesce ti porti al di là del mare - replicò Ain-Ash-Shams - Quando sarai al sicuro sulla piattaforma, dagli un colpo sul dorso. Sputerà fuori una perla grossa come una nocciola, e poi potrà raggiungere i suoi compagni sotto le onde del mare. Quella perla è la tua ricompensa. Ai due lati della strada che ti porterà a casa troverai due vasche di pietra. In una v'è un tesoro, nell'altra dell'acqua. Immergiti nell'una e diventerai bianco come l'argento. Il tesoro dell'altra sarà tuo".
Lo schiavo negro fece ciò che Ain-Ash-Shams gli aveva detto. Divenne bianco come l'argento e tornò a casa con tutte le sue ricchezze caricate sul dorso di una fila di muli. Così arrivò come un gran signore alla porta della sua padrona, con tutti gli abitanti della città che lo seguivano meravigliati. Entrò e la sua padrona non lo riconobbe. E tutta stupita diceva fra sè: 'Costui dev'essere il figlio del fratello di mio marito, che vive in un'altra città. Deve avere avuto notizie della morte di suo zio e certo verrà a reclamare sua cugina. Chi ha più diritto a lei che il suo primo cugino?'
E così lo schiavo visse in quella casa come ospite onorato. Per tutto il tempo egli non fece domande e la padrona non gli chiese nulla. Poi lei disse:
"Saresti contento che la fanciulla divenisse tua moglie?"
"Se lo vuoi " rispose l'uomo.
Così incominciarono i preparativi. Stabilirono la somma della dote. Ciò che si doveva cucire fu cucito e ciò che si doveva ricamare fu ricamato. La fanciulla fu condotta al bagno e si mandarono gli inviti agli ospiti. Arrivò dunque la notte di nozze. La fanciulla era seduta nella stanza nuziale. Lo sposo aveva indossato vesti finissime e la sua barba aveva profumo d'incenso. E là stava, alto come un eroe delle leggende, con le braccia incrociate sul petto e la sua bellezza splendeva come la luce della luna. La fanciulla arrossì nel vederlo. Aspettava ch'egli parlasse: ma lui restava in silenzio. Lei sperava che si sedesse al suo fianco: ma lui restava in piedi. Infine, ella disse:
"Perché non ti riposi?"
E lui replicò:
"O figlia del mio padrone, o figlia della mia padrona, come posso venire o andare senza il tuo permesso o il tuo comando?"
"Che cose strane dici! Perché parli così?"chiese la sposa.
"Perché io sono colui che era il tuo schiavo - egli rispose - Tua madre mi mandò a consultare Ain-Ash-Shams, ed ecco come sono diventato!"
"Ciò che tu mi hai ora rivelato non deve essere ripetuto ad anima viva" lei disse. E sorrise al bel viso dello sposo, e disse tra sé:
'Sia lode a Dio per il mio destino! Sia lode a Dio per la mia buona fortuna!'




Da: "Favole del Mondo Arabo" di Inea Bushnaq.

Nessun commento: