martedì 15 dicembre 2015

Le Madri de Aguas

La Iara appartiene, da una parte, alla folta schiera di spiriti, fantasmi, esseri delle foreste, incubi che forniscono inesauribile materiale per leggende locali, e, dall'altra, alle madri delle acque, le Madri de Aguas, che, dal Brasile a Cuba, condividono caratteristiche specifiche, ad esempio la musica, ovvero il canto, dolce e ipnotico e ossessionante, che attrae irrimediabilmente la vittima designata. A volte, basta ascoltarlo un'unica volta perché il destino del mortale sia segnato: più che la causa è una predizione di morte -  vedi la Banshee.
Ma, più di frequente, è il desiderio insensato e incontrollabile che il canto suscita che spinge a cercarlo ancòra e ancòra.
Questo mito, si collega, con ogni evidenza, a malattie come la malaria e la consunzione. Le Madri de Aguas si rivelano spesso in acque stagnanti, in  pozze profonde lungo i fiumi i cui insondabili fondali sono un intrico oscuro di alghe velenose e antichi relitti di vita.
Un nutrito blocco di leggende riguarda i bambini, e le madri umane vi ricorrono per spaventare i proprii figli e tenerli lontano dai pericoli mefitici di acque pesanti e traditrici. Le leggende locali narrano spesso di bambini che, sin dalla nascita, hanno l'ossessione per l'acqua immota degli stagni, e che, benchè tenuti lontano con ogni mezzo, tornano come sonnambuli da Esseri che solo loro vedono sotto la superficie delle acque, ipnotizzati da nenie che solo loro riescono ad udire.
E poi, speculare alle Madri che ossessionano i bambini, la schiera di Esseri come la Llorona (la piangente, la piagnona), una sorta di lamia, orbata dei proprii figli, che, uccide quelli altrui. Naturalmente, numerose sono anche le leggende riguardanti le giovani fanciulle, spesso tradite in/e dall'amore, che diventano fantasmi già in vita.
Infine, le tradizionali incantatrici di giovani uomini, mezze sirene, mezze ondine, mai benigne. A volte, mère carceriere, che, nella loro immortale innocenza, si ritrovano fra le braccia una "bambola" senza vita da rimpiazzare, più spesso infide seduttrici, che, dopo aver intrappolato con il proprio canto l'amante-vittima, ne provocano volontariamente la morte.




In questo caso, sono bellissime, hanno lunghi capelli verdi, una strana pelle dorata o ramata, occhi ipnotici. Naturalmente, come le Anguane, la loro natura non umana è tradita da trascurabili dettagli: in genere i piedi, a forma di zoccoli, oppure un buco nel collo o nella schiena.
Ma l'antica, unica divinità femminile a cui un tempo si offrivano sacrifici per la fecondità della terra, delle acque e del bestiame, spesso rivela in una bizzarra sintesi sia la natura di Dèa che quella dell'animale sacrificale, il vitello immacolato che veniva spinto nelle acque: la madre de aguas cubana è un enorme, centenario serpente cornuto capace di inghiottire in un sol boccone una vacca intera.




Mab's Copyright

Nessun commento: