venerdì 24 ottobre 2014

Esprateva (Puglia)

'era una volta una fanciulla di nome Esprateva, che viveva sola con la mamma. Erano molto povere e si sostenevano con le sole uova che faceva la loro gallina. Un giorno la mamma uscì, nel frattempo andò a casa una zingara che tanto pregò e supplicò Esprateva, finché la convinse a darle la gallina.
Prima di andare via, la zingara disse alla fanciulla che un giorno sarebbe diventata regina. Quando la mamma tornò, andò nel pollaio per vedere se la gallina avesse fatto l'uovo. Non trovandola chiese alla figlia dove era finita ed ella disse che non sapeva niente.


Von Blaas E.



La mamma, arrabbiatissima, picchiò forte la figlia e la cacciò fuori di casa.
Un Principe che abitava di fronte, aveva assistito a tutta la scena e, rivolto alla fanciulla, disse:
"Esprateva, Esprateva, la gallina con l'uovo desti via, ma il figlio del Re non sposasti".
"Chi ha fede in Dio non muore mai, tu sposo mio sarai", rispose la fanciulla.
Il Principe le rispose che lei, essendo povera, non poteva sposare un figlio di Re. Andarono avanti con questi battibecchi per parecchio tempo; il Principe si era innamorato di Esprateva, ma non poteva sposarla perché, essendo figlio di Re, doveva sposare una principessa.
Giunse il giorno delle nozze del Principe e, mentre si banchettava, la sposa disse che si sentiva male e si fece accompagnare dalla governante in camera.
Appena chiusa la porta, confidò alla governante che lei aveva amato un altro prima del Principe, perciò le disse di andare a trovare una giovane che non aveva mai amato nessuno, perché si coricasse con il Principe quella prima notte e, come ricompensa, avrebbe ricevuto da lei tutti i gioielli e molto denaro.
La sposa tornò nei saloni, la governante chiamò Esprateva e le spiegò quello che doveva fare se voleva diventare ricca. La ragazza accettò, la governante le fece indossare la camicia di seta della Principessa e mise i gioielli sul comodino.
La Principessa si mise sotto il letto e quando entrò il Principe gli disse di non accendere la luce perché si sentiva male. Egli si spogliò al buio e si coricò. Poi, contento, mise i gioielli al posto pensando che fosse sua moglie e si addormentò… La Principessa uscì da sotto il letto e si coricò, mentre Esprateva se ne uscì in silenzio con la camicia di seta e i gioielli. Giunta a casa si spogliò e conservò tutto.


Chassériau T.


Con i soldi che le aveva dato la Principessa costruì un palazzo proprio di fronte al castello del Principe.
Egli, quando vide il palazzo, si meravigliò e voleva sapere chi aveva dato i soldi ad Esprateva per costruirlo e ogni volta che la vedeva le diceva:
"Esprateva, Esprateva la gallina con le uova la desti, ma il figlio del Re non lo sposasti".
"Chi ha fede in Dio non muore mai, tu sposo mio sarai", gli rispondeva Esprateva.
"Tu sei scema - le rispondeva il Principe - non vedi che mi sono sposato?"
Passò qualche mese e il Principe si accorse che Esprateva ingrassava giorno per giorno. Siccome era geloso, mise due guardie vicino al palazzo, per sapere chi riceveva in casa Esprateva; ma le guardie non videro mai nessuno, né giorno né notte, solo la mamma della ragazza andava ogni due giorni per fare la spesa. Passarono altri mesi e nacque un bambino. Il Principe le mandò a dire se poteva andare a farle una visita; Esprateva rispose che lo avrebbe ricevuto.
Esprateva indossò la camicia di seta e al bambino mise tutti i gioielli.
Quando il Principe entrò e vide i suoi gioielli, sguainò la spada per ucciderla, perché pensava che li avesse rubati. Esprateva lo fermò, gli raccontò tutto il fatto e gli ripeté tutte le parole che le aveva detto nel letto la sua prima notte di nozze; poi gli disse ancora:
"Ti alzasti, mi desti tanti baci e mi mettesti i gioielli, te l'ho sempre detto che chi ha fede in Dio non muore mai e che tu saresti stato il mio sposo".
Allora il Principe capì che il bambino di Esprateva era suo figlio, andò da sua moglie e le chiese se voleva andare a fare una visita a sua madre. Ella, contenta, salì sulla carrozza insieme al Principe e partirono.
Giunti a casa della suocera, il Principe la chiamò e le disse: "Tieniti tua figlia, perché io devo sposare colei che non ha amato mai nessun altro fuorché me e tua figlia si sposi con l'uomo che ha amato prima di me".
Così il Principe sposò Esprateva e vissero felici e contenti insieme al figlioletto.

Fiaba pugliese, raccolta a Taurisano e scritta da  Lino Di Turi.

Nessun commento: