lunedì 20 ottobre 2014

Perché la Vergine Malvina Non E' "Certamente" Scandinava e: Perché Deve Essere Così Vergine?

Sono partita da Biancaneve - dalla seconda parte di Biancaneve, che si prolunga toccando tipi fiabeschi molto diffusi, nelle varianti popolari - per giungere attraverso Il Coltello, La Bambola e la Pietra Pazienza, alla principessa perseguitata, fidanzata spodestata-sostituita de "La Guardiana d'Oche".
Soffermarsi su "La Vergine Malvina" è d'obbligo perché, secondo me, rappresenta un tipo fiabesco a sé, rispetto alle solite fidanzate-spose sostituite. Mi aveva convinto, all'epoca, l'affermazione di Annuska Palme Sanavio, che in "Fiabe Popolari Svedesi", a proposito della consorella "La Principessa nel Globo di Terra", definisce quest'ultima "una delle poche fiabe di cui è indubbia l'origine scandinava, poiché tutte le annotazioni che la riguardano riportano ai paesi nordici. Un ricercatore di fiabe svedese, Waldemar Ljungman, ha dimostrato [...] che questo tipo di fiaba si è sviluppato nel Trecento ed è stato tramandato da Saxo Gramaticus".
Con tutto l'affetto, le fiabe non sono nate quando i Paesi nordici hanno imparato a scrivere; così trovo altrettanto tenero e arrancante il Calvino che, nella sua raccolta, assegna (democraticamente) a Regioni del Nord fiabe che venivano raccontate in tempi mitologici e in Regioni "mitologiche" della Magna Grecia - quasi certamente in versi - quando il Calderolus dell'epoca annusava l'orsa che corteggiava in una grotta, prima che un suo discendente snaturato decidesse che era meglio farle fuori tutte, 'ste immigrate pelose...
E, dopo la fiaba tedesca e quella svedese, posterò una Pulzella pugliese, tanto per chiarire.


"Athena", Liebenwein M.


Intanto, abbandonando certi dati antropologici politicamente scorretti, mi concentrerei sulla "vergine". I termini "fanciulla" e "vergine" erano interscambiabili. E' questione di lana caprina tentare un'ardita traduzione dissonante. La fiaba stessa ci dice che il popolo chiamava la sua principessa vergine Malvina. Una fanciulla, soprattutto se regale e destinata ad un re, soprattutto nelle fiabe, era indiscutibilmente vergine, quindi ancòra una fanciulla. Se ci fate caso, in tutte le fiabe che avete letto, la povera fanciulla perseguitata, una volta regina, non viene mai più chiamata fanciulla, ma la Regina, la giovane Regina, la nuova Regina, la giovane (se le sue disgrazie continuano), ecc.
Perché insistere sulla verginità della sfortunata Malvina se era talmente scontata, e se, poi, la trama non ne tiene conto? Le fiabe sono surreali, mitiche e mitologiche, ma hanno sempre una logica interna, a cui, i cantòri non potevano sfuggire. Naturalmente, sto preparando il terreno al confronto fiabesco tra versioni differenti.
E il senso dell'ancella? Ne "La Guardiana d'Oche" e in altre fiabe, l'ancella (infedele) svolgeva la funzione de "la brutta Saracina" del Basile, o quello della sorellastra altrettanto brutta e cattiva che uccide la buona diventata regina e tenta di farsi passare per lei. Qui, che funzione ha? Arrivate alla città del Principe, se ne perdono le tracce e non se ne parla più.

Mab

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