lunedì 6 ottobre 2014

L'Ombra della Principessa (Puglia)

'era una volta un Re, che aveva una figlia di nome Maria. Questa fu assalita da violenta malattia, ed i medici disperavano di salvarla; sentendosi in fine di vita, con l'ultimo fiato rimasto, si raccomandò al padre: "Mio Sire... Padre mio, dopo la mia morte... ti prego... manda ogni notte una sentinella a vigilare sulla mia tomba e...", e il suo corpo zittì. Non una mosca ruppe il silenzio per lungo tempo in quella stanza senza vita. Poi un lamento regale dette il via ad un pianto di popolo per quella giovane principessa.
I funerali tennero impegnata tutta la corte e la chiesa era gremita di sguardi pietosi. Dopo alcuni giorni il Re si ricordò del giuramento fatto alla testata del letto principesco e, subito, ordinò che ogni notte una sentinella montasse la guardia alla tomba dov'era seppellita la speranza del reame, figlia di Re e futura Regina. Tutte le guardie, però, non si sa perché, avevano paura. Le notti erano buie e l'ambiente era troppo ampio e ad ogni minimo scricchiolio il cuore sobbalzava. Le guardie cominciarono a passarsi la voce e speravano in un ripensamento, ma nel frattempo dovevano ubbidire.
Un giorno... anzi, una notte, a mezzanotte, mentre il soldato incaricato di fare la guardia passeggiava, uscì dalla tomba l'ombra della principessa e disse: "All'erta sentinella". Il soldato a quella voce ebbe un tuffo al cuore e si sentì prendere per i capelli e trascinare nella fossa.


Beatriz Martin Vidal


Il mattino seguente il Re volle sapere che ne fosse della guardia e nessuno seppe dire nulla sulla causa della sua scomparsa; la sera fu messa di guardia un'altra sentinella, alla quale capitò la stessa sorte, e per più giorni di seguito avvenne lo stesso. Una notte capitò un soldato che non aveva arrecato mai male a nessuno, ed era bravo e valoroso. Anch'egli tremava per la sorte che l'aspettava, e nell'andare al camposanto si fermò dinanzi ad una chiesetta, che era nel vicinato, e si mise a pregare. In quel mentre gli apparve un vecchio che era Gesù, il quale gli diede il consiglio di non andare nella tomba dove giaceva il corpo della principessa, ma nella cappella vicina. Egli così fece; a mezzanotte, uscì l'ombra della principessa, e disse la solita frase: "All'erta, sentinella". Ma il soldato non uscì dalla cappella, né profferì parola.
L'ombra con voce rabbiosa esclamò: "Maledetto sia mio padre che non mi ha mandato la guardia, come aveva promesso!"
La mattina il Re, come il solito, andò al camposanto, e vedendo il soldato vivo, gli domandò: "Che ti ha detto la mia Maria?"
"Niente!" rispose il militar soldato.
Al Re la cosa destò meraviglia: perché tutti gli altri che avevano fatto la guardia in precedenza erano scomparsi? Allora ognuno tornò alla propria casa pensando e ripensando a tutti i perché. La notizia di questo fatto si diffuse subito fra tutti i soldati, e mentre prima ognuno tremava d'essere incaricato di montar la guardia sulla tomba della principessa, pensando che la sua morte era certa, come seppero che un loro compagno era uscito salvo, aprirono l'animo alla speranza.
La sera seguente fu designato un altro soldato a far la sentinella; egli corse subito dal compagno, che lo aveva preceduto in quell'ufficio, e gli propose di pagargli una somma di danaro purché volesse sostituirlo. Il buon soldato, rassicurato da quanto era avvenuto la notte precedente, accettò. Difatti la sera andò un'altra volta a pregare nella chiesetta, e trovò il vecchio, il quale gli dette un altro consiglio, cioè quello di mettersi presso l'altare. Detto, fatto: egli così fece. Quando a mezzanotte uscì l'ombra e dette il solito comando, nessuno le rispose; l'ombra indispettita entrò nella cappella e cominciò a fare la matta, guastando tutto, ma non toccò l'altare; poi scomparve.
Il mattino seguente il Re domandò alla sentinella: "Che hai sentito questa notte?" "Nulla", gli rispose, ed il Re, impensierito, se ne tornò alla reggia.
L'altro soldato che ebbe l'ordine di montar di guardia quella notte si recò dal compagno che aveva sfidato per due volte la morte e con regali lo indusse a sostituirlo. Egli accettò e, nel recarsi al cimitero, incontrò il vecchio il quale gli dette una boccettina di acqua misteriosa dicendogli che doveva versare qualche goccia sull'ombra della principessa quando quella fosse uscita dalla tomba.


Beatriz Martin Vidal


Egli così fece e... l'acqua misteriosa compì il miracolo: subito l'ombra prese forma e si sostanziò in una fanciulla in carne e ossa. Il giovane militare, superato il momento di meraviglia, prese coraggio e scese nella tomba della principessa dove erano stati trascinati tutti i suoi compagni. Versò poche gocce su quei cadaveri e li fece risuscitare. La mattina, quando il Re andò a far la solita visita, e vide la figlia viva, l'abbracciò e le diede per sposo il suo salvatore.

Puglia (Trani)
Raccolta e Scritta da Lino Di Turi

Classificazione: AaTh 307 [La Principessa nel Sudario]
Le varianti - più belle e sontuose - le avevo trovate nella raccolta di Afanas'ev (Russia), e in raccolte di fiabe e leggende rumene. Lì, la Principessa è dichiaratamente un vampiro e il soldato affronta sevizie e tormenti di ogni genere per vegliarla notte dopo notte. Non sempre con l'esito felice di questa fiaba.

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