Se accettiamo la premessa che questo tipo fiabesco sia di origine scandinava, dovremmo partire confrontando la versione dei Grimm con la svedese "La Principessa nel Globo di Terra".
La vergine Malvina viene segregata, anzi, sigillata, nella torre oscura a causa della sua ribellione nei confronti del Re suo padre.
La Principessa svedese, invece, viene nascosta nel "globo di terra" per proteggerla dalla guerra imminente.
Francis Sydney Muschamp
Di fatto, in entrambe le fiabe, l'Eroina si identifica con "la fanciulla nella torre": Propp elenca i personaggi che storicamente venivano segregati dal mondo, primi fra tutti, le "persone regali", ovvero lo stesso Re. Poi, i suoi figli, quindi, gli eredi al trono. A parte, tratta il motivo della "segregazione della fanciulla" (che non esclude - bontà sua - dalle precedenti categorie di reclusi).
Nella fiaba tedesca, il Principe è un innamorato rifiutato dal padre dell'amata. In quella svedese, al contrario, è addirittura suo alleato contro il Nemico.
In entrambe le fiabe, non esiste la Regina madre. Non se ne parla affatto. Circostanza che riguarda anche il futuro sposo.
In entrambe le fiabe, il Re padre muore subito, e di morte violenta. In entrambe le fiabe, la Principessa, trascorsi i canonici sette anni, riemerge alla vita e al mondo solo dopo la morte del padre. E diventerà Regina.
E' la storia di una successione regale. Una volta, diventata "adulta" (l'innamoramento ed il fidanzamento), la Principessa è pronta per il trono, il che significava - storicamente - la morte del vecchio Re. Siamo già in epoca tarda rispetto alla successione matrilineare e alle nozze con un componente della stessa tribù o clan (materna/o), siamo già al matrimonio esogamico: per questo - dice Propp - spunta, nelle fiabe, il "suocero ostile". Un'ostilità inspiegabile all'interno della logica fiabesca. spiegabilissima se teniamo presente che l'arrivo dell'estraneo, dello Sposo, significava la morte del vecchio Re. Ed è per questo che ritengo molto più credibile la fiaba tedesca: il Re si oppone con tanta veemenza al matrimonio della figlia da seppellirla viva. Sorprendentemente, nella seconda parte, è la fiaba svedese a denunciare questo conflitto in modo del tutto evidente: in entrambe le fiabe, sappiamo che la Principessa entra in un altro regno, il regno dell'ex fidanzato, ma, durante il lento e lungo percorso verso la chiesa dove si celebreranno le nozze, la "falsa sposa" svedese riconosce i luoghi della propria infanzia e prima giovinezza, e, nominandoli, se ne riappropria: il castello dove ha vissuto, ridotto in rovina, il tiglio sotto il quale ha scambiato promesse d'amore, e la chiesa stessa, quella in cui era solita recarsi prima del "seppellimento".
Stokes M.
La Principessa non si è mossa - non fisicamente - dal suo Regno. Il Nemico, l'Invasore che ha ucciso il Re è il promesso Sposo. Il che potrebbe spiegare il motivo per cui la Principessa non si rivela immediatamente (cosa glielo impedisce? Perché creare la "vera sposa"?).
E, quindi, la segregazione acquista un valore aggiunto rispetto alle precauzioni usate nei confronti delle persone regali: è l'iniziazione alla vita adulta, e, nel suo caso, alla regalità.
E qui veniamo all'ancella. Inutile. La compagna della vergine Malvina si perde dopo l'arrivo nella città del Principe. Non se ne fa più cenno. L'ancella della Principessa svedese muore. La Principessa indossa i suoi abiti umili e le scippa il nome, Åsa. E la resuscita per fingere di parlare con lei ed eludere le domande dello sposo durante il corteo nuziale. Apparentemente, l'esatto contrario di ciò che accade ne "La Guardiana d'Oche".
Åsa o Åse condivide la radice del termine che designa gli Dèi del padre Odino, gli Asi o Aesir. E' un nome che contiene la radice della divinità. ed è curioso che, per scelta o per costrizione, sia il nome del "doppio" della Principessa. E, come sempre accade al termine di una Iniziazione, l'Iniziata deve farsi riconoscere, deve dimostrare di avere attraversato e compiuto con successo quel processo.
E nasce la necessitò di contrapporre la vera alla falsa sposa.
E sara sempre un'Åsa, norvegese questa volta, "Åsa delle Oche" a chiarire un altro punto falsamente oscuro - il pretesto per la sostituzione - e il suo significato.
Strudwick J. M.
Mab
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