Questa lacca tradizionale russa di Fedoskino apre un discorso che sarebbe vastissimo: le tradizioni magico-divinatorie legate al Natale russo.
Sviatki, il Periodo Magico del Natale Russo.
Soggetti: Donne, il Gallo (simbolo maschile) pane (o grano), candele, acqua, anelli d'oro d'argento e di rame, specchi, luce/ombra...
Il periodo di più intensa attività magico-esoterica è tradizionalmente quello chiamato Svyatki, precisamente i famosi 12 giorni che vanno dal Natale russo (7 gennaio) all'Epifania (19 gennaio). Naturalmente, proprio il 7 e il 19 sono i più "magici". E' una faccenda di donne e riguarda il futuro marito. Non si trascurano le pratiche più comuni come la lettura delle carte o dei fondi del the o del caffè.
Konstantin Egorovič Makovskij
La carta pieghettata e ruotata davanti alla fiamma della candela dovrebbe proiettare sulla parete il nome (o le iniziali) del futuro marito.
Nikolai Pimonenko
Il Gallo è il protagonista assoluto. E certe pratiche erano (?) diffuse in tutti gli strati sociali.
Se il Gallo si avvicina allo specchio il futuro marito sarà vanitoso, se, invece, si accosta ai chicchi di grano, sarà un brav'uomo, se si dirige verso l'acqua, il marito sarà un ubriacone.
Konstantin Egorovič Makovskij
Yuri Sergeyev
S. Kojin
Questa sembrerebbe la divinazione dell'anello: si passa un filo attraverso un anello e si immerge rapidamente nell'acqua, poi, si contano le volte che l'anello urta contro i bordi della bacinella. Quella sarà l'età raggiunta la quale la ragazza a cui appartiene l'anello si sposerà.
... oppure quella con la cera nell'acqua calda. Gli auspici si ricavano dalle forme che assumerà la cera.
I volti sorridenti spariscono quando compare lo specchio. Anzi, gli specchi, nel rito canonico. E' una divinazione solitaria, simile a quella raffigurata nelle cartoline vintage che ho postato in occasione di Halloween (v. Bloody Mary). Ed è pericolosa. Si collocano uno di fronte all'altro due specchi di grandezza simile, e, alla luce di due candele poste tra gli specchi, si evoca il viso del futuro marito, ma, non appena esso appare, è necessario coprire immediatamente lo specchio con un panno, perché potrebbero accadere cose terribili. Nessun animale deve essere presente nella stanza.
Brulloff Karl
Da: Encyclopedia of Russian and Slavic Myth and Legend:
Koliada
The vord Koliada comes from Kolo (round or circle) and the name of Koliada's companion ceremony, Sviatki, is related to svet (light). The festival known as Sviatki is only a small part of the ceremony of Koliada.
The traditional festival of Koliada united an entire community in worship of its ancestors, thereby ensuring the rebirth of the land in the coming new year. Young women were central in the cerimonies.
In the Sviatki ritual they would divine their own futures as well as that of the larger community - the village and its farms.
At the same time, the old women of the community would symbolically feed the dead ancestors.
The winter solstice was seen as a time when the living and dead communed in a period of half-light as the sun approached its death surrounded by the forces of darkness. It wa important to commune with dead ancestors in order to dislodge the evil forces that sought to kill the sun's continuation and that of all life on earth.
In the Volga region, the Koliada was known as Ovsen' or Vinograd, but the central core of the ceremony remained the same. [...]
The ancients believed that the rebirth of the sun goddess, whom they also called Koliada, was ensured by driving a young woman out of the village on a sled, while singing hymns invoking the sun.
The woman on the sled symbolically died in this ritual, which might once have called for actual human sacrifice".
Igor Oleynikov
... Come nei rituali di tutto il mondo, magari in differenti ma pur sempre paralleli piani temporali.
Mab
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