Sette giorni dopo la nascita il bambino parlò e disse:
"Madre mia, chiamami Luda. Mettimi in un piccolo scrigno, e io vivrò lì, protetto dal resto del mondo".
La madre prese il piccolo e lo mise in uno scrigno. Ogni giorno si recava da lui e lo allattava.
Un giorno, i suoi fratelli ormai grandi decisero di partire per un lungo viaggio. Luda chiese di poterli accompagnare ma essi gli risposero:
"Sei troppo piccolo e non ci serviresti a nulla; anzi ci saresti di intralcio."
Luda allora si trasformò in un anello di pietre preziose e si piazzò sulla strada, lungo il cammino. Il fratello più giovane lo trovò e disse:
"Che fortuna trovare un anello così prezioso!". Lo prese e se lo mise al dito.
Giunti alla fine del viaggio, l'anello gridò:
"Fratello, il tuo dito è troppo grosso e mi fa male. Scuotilo forte!"
Il fratello obbedì e l'anello cadde a terra. Subito si trasformò in un fez* e il fratello se lo mise in testa. Poco dopo il fez parlò:
"Fratello, il sole mi brucia, mettimi all'ombra."
Il fratello obbedì, e non appena il fez fu all'ombra, riprese le sembianze di Luda.
I fratelli lo videro e, pensando che era troppo tardi per rimandarlo indietro, decisero di tenerlo con loro.
Durante il cammino, i giovani incontrarono una vecchia che sorvegliava un gregge di pecore. Ella fu molto gentile e offrì loro ospitalità nella sua casa.
Ma Luda disse sottovoce ai fratelli:
"Fratelli, state attenti perché la vecchia in realtà è una ghula.**"
Infatti, ella preparò loro una bella cena, poi li condusse in una camera e aspettò che si addormentassero per poterli mangiare.
Ma Luda non dormiva e quando la ghula entrò cominciò a piagnucolare. La ghula, irritata, disse:
"Luda, Luda, come faceva la tua mamma a farti addormentare?"
Luda rispose: "Prendeva del grasso di montone e me lo faceva mangiare a piccoli bocconi."
La ghula andò a sgozzare un montone del suo gregge, fece cuocere il grasso e lo portò a Luda. Glielo fece mangiare e poi aspettò che si addormentasse.
Quando ritornò, Luda piagnucolava ancora.
"Che cosa c'è adesso?" chiese la ghula sempre più irritata.
"Portami dell'acqua fresca del pozzo" rispose Luda.
Non appena la ghula si fu allontanata, Luda svegliò i suoi fratelli e disse:
"Presto, presto, scappiamo: la ghula ci vuole mangiare."
Tutti insieme fuggirono verso casa.
Quando arrivarono alle porte del loro villaggio, videro che era cresciuto un grosso giuggiolo carico di frutti.
I fratelli stavano per raccoglierne, ma Luda li fermò:
"Non toccatelo! È la ghula che ha preso quell'aspetto."
I sette fratelli corsero a casa e sprangarono porte e finestre.
Il giorno seguente, tutti i bambini del villaggio andarono a raccogliere le giuggiole e vennero catturati dalla ghula che li mise a guardia dei suoi montoni, un attesa di mangiarli.
Le mamme del villaggio si recarono da Luda e gli chiesero di aiutarle a ritrovare i loro bambini. Luda si trasformò in un agnellino. Andò a casa della ghula e disse ai bambini che sorvegliavano il gregge:
"Mi chiamo Luda e sono venuto per aiutarvi. Andate dalla ghula e ditele che una pecora ha partorito un agnello."
La vecchia accorse subito e domandò:
"O agnellino, sei proprio figlio della mia pecora? Se è così, diventa giallo."
L'agnellino diventò giallo.
La ghula, ancora sospettosa, chiese:
"Se sei veramente figlio della pecora diventa verde."
E l'agnello diventò verde.
"Se sei figlio della mia pecora diventa rosso."
E l'agnello diventò rosso.
Allora la ghula, tranquillizzata, se ne andò.
I bambini, uno alla volta, fuggirono e tornaronoal villaggio dalle loro mamme.
Quando la ghula se ne accorse, si trasformò in una fanciulla bellissima e andò al villaggio, dove tutti gli uomini si innamorarono di lei e chiesero la sua mano.
Dugina O.
Ella disse: "Sposerò solamente colui che riuscirà a vincere la forza del mio pugno." Ella, infatti, aveva un pugno fortissimo.
Uno dei fratelli di Luda accettò la sfida e riuscì a vincere la fanciulla.
Ben presto vennero celebrate le nozze con grandi festeggiamenti.
Quella sera gli sposi si addormentarono e la ghula aspettò che il marito si addormentasse per poterlo mangiare.
Ma Luda, che era piccolo piccolo, si era nascosto sotto il letto e ogni volta che la ghula domandava: "Dormi, maritino mio?" egli rispondeva:
"Non riesco a dormire per la felicità di aver sposato una donna così bella."
Così fino al mattino.
Allora la ghula, arrabbiata, strappò gli occhi al marito e fuggì. Luda la precedette. Prese le sembianze della figlia della ghula e si mise della paglia sotto la veste per formarsi un grosso ventre.
Non appena la ghula arrivò, disse:
"Madre mia, sono di nuovo incinta e il marito mio è diventato cieco."
"Prendi questi due occhi, li ho strappati or ora al fratello di Luda. Con questa colla magica li incollerai al posto di quelli di tuo marito."
Allora Luda prese gli occhi, poi si sbarazzò del falso ventre e gridò:
"Sono Luda, grazie degli occhi, brutta ghula! Grazie tante!"
La ghula scoppiò di rabbia e morì sul colpo.
* Un tipo di Copricapo.
** E' la femmina del Ghoul, sorta di Dèmone-Orco. Ricordano le Lamie, rapitrici di bambini e cannibali.
Da: "Fiabe popolari Arabe"