lunedì 17 novembre 2014

La "Sposa Sostituita" nella Fiaba Svedese - "Mollate la presa o tenete duro! Nessuno mi porterà al Castello, ve l'assicuro!".

Posto due fiabe svedesi. Bellissime. Le avevo nominate, senza riportarle, quando avevo trattato i motivi  principali  "La Bella e la Brutta" e "Biancaneve".
Entrambe, nella seconda parte, si sviluppano prendendo altre strade e toccando altri motivi.
In generale, le fiabe svedesi sono molto particolari. Di "popolare" non hanno certamente la forma: sono ben scritte, con accuratezza ed una certa eleganza. Le fiabe autenticamente popolari e scrupolosamente trascritte hanno uno stile povero e scarno (con inestimabili guizzi proprii dei rispettivi dialetti/lingue, che si perdono senza rimedio anche nella migliore traduzione), presentano lacune e incongruenze. Qui, invece, tutto scorre perfettamente e ogni dettaglio si incastra nello schema del racconto.  Tuttavia, a parte e nonostante l'intrinseca bellezza, sono una vera miniera di rimandi, di simbolismi e dettagli sorprendenti.




Le fiabe del tipo "La Bella e la Brutta" sono parenti strette del tipo "Cenerentola", matrigna cattiva e sorellastra brutta e viziata comprese. La fiaba-tipo si ferma alla prova superata dalla Bella/Buona, che viene ricompensata con doni soprannaturali ed un Prince Charmant in omaggio, mentre la Brutta/Cattiva (sic! il parallelo è di un razzismo lombrosiano, ad una lettura superficiale) se è fortunata, sputerà rospi e serpi per il resto della vita, o, nei finali più cruenti, viene rimandata, lessata e bollita, sotto forma di ossicini in scatola alla matrigna-strega, che si uccide per il dolore e per la rabbia.


Ferez A.


A volte, la fiaba continua, e continua inevitabilmente con "la sposa sostituita", laddove il "sostituita" è sinonimo di "uccisa" - e l'uccisione, come abbiamo visto nella storia di Elizabeth Shea, avviene - di solito - immediatamente dopo il parto, quando l'Eroina è più vulnerabile. Mentre nelle storie che gli Irlandesi consideravano storie vere e non fiabe, la Morta viene sostituita da un simulacro senza vita, in questo tipo fiabesco, la Buona uccisa si trasforma in un uccello, ovvero nella forma che gli Antichi davano all'Anima, mentre, nel letto da puerpera, si corica la sorellastra, il suo doppio cattivo. E l'uccello torna per tre volte: poi, non potrà tornare mai più, come Elizabeth Shea ha sette anni per essere liberata, poi sarà perduta per sempre per i Vivi.

In Rosa Bella e Laida Leda, ecco le colombe-fate benigne e l'albero che incarna la madre morta in Cenerentola.
L'albero-che-canta-e-suona si sdoppia nel tiglio, pianta simbolo di amore coniugale, e nell'usignolo. Entrambi sono anche collegati all'Oltretomba.
In questa fiaba, non svolgono la funzione di aiutanti magici. Sono il sintomo del bene e/o del male che impera al Castello. Assolutamente legati alla Principessa, rispondono con il silenzio alla sua morte temporanea.

Due insolite trasgressioni della trama canonica nella variante svedese:

La Brutta non sostituisce la Bella nel letto del Re, per cui l'uccisione risulta fine a se stessa. Tuttavia, condividerà il castigo materno.
Il Re non cattura (in realtà, libera) personalmente l'uccello d'oro in cui è stata trasformata la moglie perduta. Al contrario, in tutte le versioni che ho letto è il Re ad "esorcizzare" e liberare la moglie morta. Qui, la cattura dell'uccello recalcitrante è demandata, pena la morte, a poveri pescatori, mentre l'esorcismo è affidato al personaggio più originale ed "irlandese" che si potesse sperare d'incontrare: la vecchia Maga venuta a trattare con il Re la salvezza della Regina, in cambio di una questione di confini. Più irlandese di così! E il bello è che anche il Re si irlandesizza e pondera puntigliosamente la proposta...

Infine, l'apporto più originale, e, molto probabilmente, più utile per la comprensione di qusto tipo fiabesco: in quasi tutte le versioni, la sposa morta appare per invocare la propria liberazione, anche quando non lo dice esplicitamente. Eppure, nel momento in cui il marito la blocca, si sottrae e si trasforma, il che è inspiegabile. Nella versione svedese, pur rispettando il rito dell'apparizione e dell'avvertimento "tornerò un'altra volta e poi mai più", si ribella con violenza inaudita alla cattura da parte dei pescatori, mutandosi "negli animali più tremendi". Eppure, grida un avvertimento enigmatico:

"Mollate la presa o tenete duro!
Nessuno mi porterà al Castello, ve l'assicuro!".

E, una volta catturata, si comporta come una prigioniera, cupa e silenziosa, né chiede di vedere l'amatissimo figlio. Un piede ancòra nel Regno dei Morti, legami d'amore con i mortali, attende l'esorcismo che la richiamerà definitivamente nel "Regno di Qua".

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