mercoledì 10 maggio 2017

Kate Schiaccia-Noci, Scozia, Traduzione Mia

'erano una volta, un Re ed una Regina. Il Re aveva una figlia che si chiamava Anne, e la Regina una figlia di nome Kate. Anne era molto più bella della figlia della Regina, tuttavia, le due fanciulle si amavano come fossero sorelle. La Regina divenne molto gelosa della figlia del Re perché era più bella della sua, e non pensava ad altro che a come rovinarne l'avvenenza.
Così andò a consigliarsi dalla Comare dei Polli che le disse di mandarle la ragazzina l'indomani mattina presto, e si raccomandò che fosse digiuna.
E, il giorno dopo, la Regina mandò a chiamare Anne e le disse:
"Cara, va' dalla Comare dei Polli, nella valle, e  chiedile un po' di uova".
Anne obbedì, ma, mentre attraversava la cucina, vide una crosta di pane, la prese e la masticò strada facendo.
Una volta arrivata a casa della Comare dei Polli, le chiese un po' di uova, così come le era stato ordinato di fare.
La Comare dei Polli le disse:
"Alza il coperchio di quella pentola e guardaci dentro".
La fanciulla obbedì, ma non accadde nulla. Allora, la Comare dei Polli le disse:
"Torna a casa da tua madre e dille di sorvegliare meglio la dispensa!"
La Regina capì che Anne doveva aver mangiato qualcosa prima di uscire, così, il mattino dopo, la sorvegliò attentamente finché non si allontanò, ma la Principessa incontrò dei contadini che raccoglievano piselli sul bordo della strada, si fermò a salutarli, poiché aveva un animo gentile, e accettò una manciata di piselli che mangiò lungo la via.
Una volta arrivata a casa della Comare dei Polli, questa le disse:
"Alza il coperchio di quella pentola e guardaci dentro".
La fanciulla obbedì, ma non accadde nulla. Allora, la Comare dei Polli montò su tutte le furie e gridò:
"Torna da tua madre e dille che la pentola non bollirà mai lontano dal fuoco!":
E, il terzo giorno, la Regina in persona accompagnò Anne dalla Comare dei Polli, e, questa volta, quando la fanciulla alzò il coperchio della pentola, la sua bella testa cadde giù, e, al suo posto, le saltò sulle spalle una testa di pecora.









La Regina se ne tornò a casa tutta soddisfatta, ma sua figlia Kate avvolse la testa di Anne in un panno di finissimo lino, poi, prese la sorella per mano e se ne andarono via insieme, in cerca di fortuna.
Cammina cammina cammina, arrivarono ad un castello. Kate bussò e chiese ospitalità per una notte per se stessa e per la sorella malata.
Scoprirono che il castello apparteneva ad un Re, e questo Re aveva due figli maschi: uno era malato, in fin di vita, e nessuno riusciva a scoprire la natura del suo male.
E, cosa ancor più strana, chiunque si trattenesse la notte al suo capezzale spariva, e nessuno lo rivedeva mai più. Così il Re aveva offerto una borsa colma d'argento a chi vegliasse il fìglio per tutta la notte. Ora, Kate era una ragazza molto coraggiosa e si offrì di vegliare il Principe.
Fino a mezzanotte andò tutto bene, ma, non appena rintoccò la mezzanotte, il Principe si alzò, si vestì senza alcun aiuto e scese giù per le scale. Kate gli andava dietro, ma lui sembrava non accorgersene.
Il Principe andò alle stalle, sellò il suo cavallo, chiamò il suo cane e balzò in sella. Kate montò furtivamente a cavallo dietro di lui. Mentre attraversavano la foresta, Kate coglieva noci dagli alberi e se ne riempiva il grembiule.
Cavalcarono, cavalcarono, e giunsero ad una verde collina. Il Principe tirò le redini e gridò:
"Apriti, apriti, o verde collina, e lascia entrare il giovane Principe, il suo cavallo e il suo cane!"
E Kate aggiunse:
"... e la gentildonna seduta dietro di lui!"
Immediatamente, la verde collina si aprì, e il Principe fece il suo ingresso in una magnifica sala splendidamente illuminata. Subito, molte bellissime Fate lo circondarono e lo condussero a danzare.
Intanto, Kate, senza che nessuno la notasse, si era nascosta dietro una porta, e, da lì, vide il Principe danzare danzare e danzare finché non resse più e si lasciò cadere sui cuscini di un divano. Le Fate corsero da lui, gli fecero aria sventolando i loro ventagli, e il Principe si riebbe, si alzò e tornò a danzare.
Infine, il gallo cantò, e il Principe si affrettò a raggiungere il suo cavallo. Kate balzò in sella dietro di lui e cavalcarono fino a casa.
Quando il sole era ormai alto nel cielo, i cortigiani entrarono in camera e trovarono Kate seduta accanto al caminetto che schiacciava le sue noci e le mangiava.
Kate disse che il Principe aveva trascorso una nottata tranquilla, ma che lei non avrebbe passato un'altra notte a vegliarlo, a meno che non le avessero offerto una borsa piena d'oro.
La seconda notte trascorse esattamente come la prima. A mezzanotte, il Principe si alzò e cavalcò fino alla verde collina e al ballo delle Fate, e Kate lo accompagnò, raccogliendo noci mentre attraversavano la foresta. Ma, questa volta, non si mise ad osservare il Principe poiché sapeva che non avrebbe fatto che danzare danzare e danzare. Così, si guardò intorno e vide un piccolo bambino delle Fate che giocava con una bacchetta, e sentì una Fata che diceva:
"Tre colpi di quella bacchetta e la sorella malata di Kate tornerebbe più bella di prima!"






Allora Kate prese a far rotolare sul pavimento le noci, e le noci rotolarono fino al bambino delle Fate, che lasciò cadere la bacchetta e incominciò a correre dietro alla noci. Immediatamente, Kate raccolse la bacchetta e la nascose nel grembiule. Al canto del gallo, ritornarono al castello, e Kate corse dalla sorella e agitò tre volte la bacchetta: subito l'orrenda testa di pecora cadde a terra, e Anne riebbe il suo bellissimo viso.
La terza notte, Kate non chiese né oro, né argento, ma la mano del Principe.
Questa volta, il bambino delle Fate giocava con un uccellino.
"Tre bocconi di quell'uccellino renderebbero il Principe più sano di prima!" Disse una Fata.
Kate fece rotolare tutte le sue noci sul pavimento, e il bambino lasciò andare l'uccellino e corse dietro alle noci. Kate nascose l'uccellino nel grembiule.
Tornati al castello, Kate non si mise a schiacciar noci come il solito, ma spennò e cucinò l'uccellino.
Ben presto, un delizioso profumino giunse alle nari del Principe ammalato.
"Oh, che buon odore di arrosto! - disse - Quanto mi piacerebbe mangiarne un piccolo boccone!"
Kate gliene offrì un morsetto, e il Principe si sollevò puntando un gomito.
Dopo poco, egli gridò di nuovo:
"Oh, se potessi assaggiare un altro boccone di quell'uccellino!"
Kate glielo offrì e lui si mise a sedere.
"Non desidero altro che un terzo boccone di quell'uccellino!" Gridò poco dopo.
Kate glielo portò, e il Principe balzò in piedi, più sano e forte di prima. Si vestì e sedette accanto al caminetto, e, quando si affacciarono nella sua camera per vedere come avesse passato la notte, lo trovarono che schiacciava noci con Kate davanti al fuoco.Nel frattempo, il fratello del Principe aveva conosciuto Anne e se ne era subito innamorato, come accadeva a tutti coloro che posavano lo sguardo sul suo bel visino dolce. Così il figlio malato del Re sposò la sorella sana e il figlio sano del Re sposò la sorella malata, e vissero felici e contenti fino alla morte.


"Kate Crackernuts", Joseph Jacobs, da "English Fairy Tales".
Traduzione: Mab's Copyright.


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