lunedì 17 giugno 2013

La Piccola Ludi, o la Principessa con la Testa di Pecora, Svezia

'erano una volta un re e una regina; vivevano insieme da molti anni, ma nonostante lo desiderassero intensamente, non avevano figli, e ne erano addolorati.
Un giorno, il re partì per la guerra e, durante la sua assenza, la regina mise al mondo due gemelle. La piccola che per prima venne al mondo era normale dalla vita in giù, ma simile a una pecora nella parte superiore del corpo. Inoltre sapeva parlare dal momento della nascita.
L'altra invece era bellissima. La prima venne chiamata Ludi e alla seconda fu dato un nome che non ricordo.
Quando il re tornò dalla guerra, la piccola Ludi gli corse incontro. Gli spiegò che era la prima delle due gemelle, che la sorella era molto più bella e però non sapeva parlare e adesso dormiva nella sua culla. Chiese al re di amarla tanto come la sorellina e il re, nascondendo la sua ripugnanza e accarezzandola sulla testolina riccia, glielo promise.
Un giorno la bambinaia aprì la finestra della stanza delle principessine, perché fuori c'era un bellissimo sole, e appoggiò la seconda delle due, nel suo cesto, sul davanzale.
Di colpo, si abbattè sul castello una tromba d'aria e portò via la testa della piccola principessa, che venne sostituita con una testa di cane. Il re e la regina, non sopportando quella disgrazia, morirono di dolore e vergogna.
La piccola Ludi disse alla sorella:
" Ti porterò giù in riva al mare, saliremo su una barca e ce ne andremo in un altro paese!"
E una bella sera d'estate attraversarono il  mare giungendo in un regno lontano. Attraccarono in un'insenatura tra le rocce. Disse ancora Ludi alla sorellina:
" Tu rimarrai nella barca e io andrò al castello a chiedere se posso restare qui. Ti porterò da mangiare, ma devi promettermi di non muoverti e di non farti vedere da nessuno".
Così la piccola Ludi andò al castello e ottenne dal re di rimanere dove aveva attraccato. Di notte dormiva per terra, su un cuscino, nella stanza del re e della regina, ma ogni giorno correva in riva al mare a portare cibo e abiti alla sorella.
Passò un anno e di nuovo fu primavera. La notte del giovedi grasso la piccola Ludi non riusciva a dormire e correva in giro per la stanza.
" Cosa stai rincorrendo?- disse la regina - Se non stai ferma, ti caccio via."
Ludi si rannicchiò sul suo cuscino e rimase lì ferma e in silenzio, ma con gli occhi spalancati perché proprio non riusciva a prendere sonno. Dopo un po' vide la regina alzarsi senza far rumore, nel timore di svegliare il re, e infilarsi un astuccio sotto il braccio. Preso un attizzatoio la regina lo unse con il grasso contenuto in una scatoletta, poi aprì il vetro del lucernario, si mise a cavallo dell'attizzatoio e disse:
" Su, ma non giù!"
E si alzò in volo.
La piccola Ludi acchiappò svelta un attizzatoio, lo unse con lo stesso grasso della scatoletta, vi si mise a cavalcioni e disse anche lei:
" Su, ma non giù!"
E si lanciò dal tetto all'inseguimento della regina.
Volarono e volarono, l'una alle spalle dell'altra, e via via si unì a loro un gruppetto di vecchie megere a cavallo di scope. Si fermavano sui campanili delle chiese a grattare il metallo delle campane per strofinarlo sui loro destrieri e poi via nello spazio, più rapide di prima. Arrivarono a un'alta montagna, in cima alla quale sorgeva un edificio color rosso. Qui scesero di sella, legarono le scope agli anelli del muro, ma la piccola Ludi si tenne a distanza a guardare.
All'interno della casa c'era una grande tavola apparecchiata e le donne si misero a sedere e a mangiare.
Finita la cena sparecchiarono e la regina appoggiò il suo astuccio al centro della tavola e aprì il coperchio. Dentro c'era una testolina che la piccola Ludi non ebbe difficoltà a riconoscere perché era quella di sua sorella. Poi le donne si misero in cerchio a ballare intorno al tavolo e dopo aver ballato uscirono, salirono in groppa alle loro scope mentre la regina inforcava il suo attizzatoio, e gridarono tutte insieme:
" Giù, ma non su!"
Partirono seguite dalla piccola Ludi. Arrivate sopra la reggia, la regina rientrò nella sua stanza attraverso il lucernario e la piccola Ludi si infilò, non vista, dietro di lei. Ognuna tornò al suo posto, una nel letto accanto al re, l'altra sul cuscino per terra.
Un giorno che la piccola Ludi era rimasta sola, tirò fuori dall'astuccio la testa della sorellina e corse alla spiaggia. Diede un colpo alla testa di cane che la sorella aveva sul collo e la fece cadere. Al suo posto mise la bella testa che le apparteneva e ripose nell'astuccio quella di cane.
" Però devi stare attenta che nessuno ti veda!" raccomandò alla sorellina.
E ritornò di corsa al castello.
L'anno seguente, la notte del giovedi grasso, la piccola Ludi era sveglia e spiava la regina per vedere se avrebbe fatto lo stesso viaggio dell'altra volta. E infatti, nel cuore della notte, la regina si alzò e preparò tutto come l'anno prima; poi spiccò il volo dal lucernario. La piccola Ludi fece le stesse cose e seguì la regina nello spazio volando dal tetto. Giunte che furono alla montana la piccola Ludi si fermò un po' lontano, e intanto le megere danzavano nella casa rossa; si avvicinò mentre consumavano il pasto per vedere adesso cosa sarebbe successo. Mangiato e bevuto che ebbe, la regina appoggiò l'astuccio sul tavolo. E quale mai fu la sua sorpresa nello scorgere la testa di cane al posto della bella testa di bambina! Le vecchie s'infuriarono.  Si lanciarono sulla regina e le aprirono il petto, le tolsero il cuore, che mangiarono a brani, e al suo posto infilarono un cuore di paglia. Poi, come l'anno precedente, tornarono là da dove erano venute.
Da quel giorno, ogni volta che vedeva il re, la piccola Ludi era solita dire sottovoce ma in modo che il re potesse udirla:
" C'è una regina con il cuore di paglia".
Una volta, incuriosito, il re le chiese cosa intendesse dire e la piccola Ludi rispose che era la regina sua sposa ad avere un cuore di paglia. Poi, temendo il peggio, se la filò via.
Insospettito, il re volle rendersi conto di come stavano le cose e chiamò i medici che aprirono il petto alla regina e scoprirono che in effetti aveva un cuore fatto di paglia.
" Come mai hai un cuore di paglia, invece che un cuore come tutti? " chiese il re alla regina, mentre costei aveva ancora il petto dolorante dove era stato aperto e ricucito.
La regina fu costretta a confessare la verità e il re allibito interrogò la piccola Ludi: lei come lo aveva saputo? Ludi raccontò delle cavalcate del giovedi grasso in compagnia delle altre streghe e di come queste avessero ammirato la testa della bambina nell'astuccio della regina e come poi, deluse la seconda volta perché la testa di bambina era stata sostituita con una testa di cane, l'avessero punita con un cuore di paglia. Il re si infuriò, rendendosi conto soltanto adesso di chi fosse in realtà la sua sposa, e ordinò di innalzare un rogo in mezzo alla piazza e di bruciarla alla presenza di tutti.
Intanto, la piccola Ludi portò nel castello la sorella e la presentò al re, che se ne innamorò subito e volle sposarla. Ma Ludi si oppose.


Bauer J.


"Potrai sposare la mia sorellina - gli disse - se io mi sposerò con il principe tuo fratello in una comune cerimonia di nozze."
Il fratello del re non avrebbe voluto sposare la piccola Ludi con la testa di pecora, ma fu costretto a obbedire agli ordini del re.
Giunse il giorno del matrimonio e il re e la sua bella sposa furono i primi a dire di sì. Poi fu il turno della piccola Ludi e del fratello del re. Il prete aveva appena incominciato a pronunciare la formula benedetta che il pelo sparì dal volto della sposa e via via che il prete leggeva essa diventava man mano più bella, fino a superare in bellezza la sua stessa sorella.
Il re fu quasi sul punto di pentirsi di non aver scelto Ludi per moglie, ma era felice comunque della sua regina buona e gentile e ognuno fu contento della propria scelta. Vissero tutti e quattro d'amore e d'accordo, tanto che non potevano stare un solo minuto l'uno senza l'altro e pare anche che, quando fu il tempo, morirono tutti e quattro assieme per restare insieme anche nell'aldilà.


Dalla nota:" Variante di Den vackra och den fula tvillingsystern (La bella e la brutta sorella gemella); è molto vicina alla favola norvegese Lurvehatten (Cappello di pelo)... Nella forma attuale deriva anche da una tradizione orale del Norrland che racconta di trollesse che si riuniscono in una casa rossa, sulla sommità di una montagna."

Fiabe Popolari Svedesi
Scelta, traduzione e note di Annuska Palme Sanavio.

Ne esistono versioni simili in Francia e in Germania.
In fondo, il tema è simile a quello di "Enrichetto dal Ciuffo", anche se la sorte delle due gemelle prenderà una strada diversa. Non potevo, dopo aver ricordato le fughe notturne delle Principesse Danzanti e adombrato un commercio con Esseri sotterranei, non potevo non riportare questa fiaba, con la fuga notturna della regina (simile alle tante fughe più popolane della nostra tradizione - vedi "La Moglie Strega"), il sabba, la congrega delle streghe o trollesse e quel fantastico "cuore di paglia".
La principessa-pecora è una predestinata. Nasce così, e, come la collega de "Le Mie Tre Belle Corone" o quella de "Il Pappagallo", ha il dono della vista, sa cosa fare, sa cosa dire e sa quando deve parlare o tacere.

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