mercoledì 19 giugno 2013

Pelle di Porco, una Pelle d'Asino Russa

n gran principe aveva una moglie bellissima, e l'amava alla follia. La principessa morì, gli rimase un'unica figlia, che era il ritratto della madre. Disse il gran principe:
" Figlia mia cara, io ti sposerò".
Lei andò al cimitero, sulla tomba della madre, e si mise a piangere penosamente. E la madre le disse:
" Fatti comprare un vestito tutto trapunto di stelle".
Il padre le comprò un vestito così e s'innamorò ancor più di lei.
La figlia tornò dalla madre. La madre le disse:
" Fatti comprare un vestito con la luna chiara sul dorso e un bel sole sul petto".
Il padre glielo comprò e s'innamorò ancora di più.
La figlia andò di nuovo al cimitero e si mise a piangere penosamente:
" Mamma! Papà è sempre più innamorato di me".
" Allora, bambina - disse la madre - fatti confezionare un sacco di pelle di porco."
Anche stavolta il padre la accontentò; appena il sacco di pelle di porco fu pronto, la figlia lo indossò. Il padre le sputò addosso e la cacciò di casa, senza darle né domestiche, né pane per il viaggio. Lei si fece il segno della croce sugi occhi e uscì dal portone.
" Me ne andrò - disse - libera per il mondo!"
Cammina un giorno, cammina due, cammina tre - e giunse in un paese straniero.
A un tratto il cielo si coprì di nubi, scoppiò un temporale. Dove ripararsi dalla pioggia? La principessina vide un'enorme quercia: vi si arrampicò e si sedette fra i suoi fitti rami. In quel momento passò di lì lo zarevic, che stava andando a caccia; quando furono nei pressi della quercia, i suoi cani le si slanciarono contro, abbaiando furiosamente.
Lo zarevic s'incuriosì: come mai i cani abbaiavano così alla quercia?
Mandò il suo servo a vedere; il servo tornò e disse:
" Ah, vostra altezza! Sulla quercia c'è una bestia... no, non una bestia, ma un mostro mostruoso, un portento portentoso!".
Lo zarevic si avvicinò alla quercia e domandò:
" Che strana creatura sei? Parli oppure no?".
La principessina rispose:
" Io sono Pelle di Porco!"
Lo zarevic non andò più a caccia, ma fece salire Pelle di Porco sulla sua carrozza e disse:
" Porterò da mio padre e da mia madre questo mostro mostruoso, questo portento portentoso!"
Il padre e la madre si meravigliarono e la fecero condurre in una stanza a parte.
Poco tempo dopo, lo zar diede un ballo; tutti i cortigiani vennero a divertirsi. Pelle di Porco domandò alla domestica dello zar:
" Posso stare sulla porta a guardare il ballo?"
" Che dici, Pelle di Porco!"
Lei uscì in aperta campagna, indossò un abito splendido, tutto trapunto di stelle! Fischiò e gridò e le portarono una carrozza; salì e andò al ballo.
Arrivò e si mise a ballare. Tutti si meravigliarono: da dove veniva quella fanciulla così bella?
Danzò, danzò e sparì; si rimise addosso il sacco di pelle di porco e corse in camera sua. Lo zarevic andò da lei e le domandò:
" Non eri tu, Pelle di Porco, quella fanciulla così bella?"
Lei rispose:
"Cosa posso valere, con il mio sacco? Sono solo rimasta sulla porta".
Lo zar diede un altro ballo. Pelle di Porco chiese il permesso di andare a vedere.
" Che dici!"
Uscì in aperta campagna, fischiò e gridò, non con il fischio dell'usignolo, ma con la sua voce di fanciulla - apparve una carrozza; si tolse il suo sacco di pelle di porco, indossò un vestito con una luna chiara sul dorso e un bel sole sul petto! Giunse al ballo e si mise a ballare. Tutti la fissavano con tanto d'occhi. Danzò e di nuovo sparì.
" E ora cosa possiamo fare? - disse lo zarevic - Come scoprire chi è quella bella fanciulla?"
Gli venne un'idea: cosparse di pece il primo gradino, perché la sua scarpa rimanesse incollata. Al terzo ballo la principessa apparve ancora più bella, ma quando fece per uscire dal palazzo, la sua scarpetta restò appiccicata alla pece. Lo zarevic la prese e andò a cercare per tutto il regno la proprietaria di quella scarpetta. Percorse il paese in lungo e in largo: nessuna riusciva a infilarci il piede. Tornò a casa, andò da Pelle di Porco e disse:
" Fammi vedere i piedi!"
Lei glieli mostrò; lui le provò la scarpetta: era proprio della sua misura. Lo zarevic tagliò il sacco di pelle di porco e glielo tolse di dosso; poi prese la principessina per la bianca mano, la condusse dal padre e dalla madre e chiese il loro consenso alle nozze. Lo zar e la zarina li benedissero. E così si sposarono; lo zarevic cominciò a chiedere a sua moglie:
" Perché portavi quel sacco di pelle di porco?"
" Perché somigliavo alla mia mamma morta - disse - e mio padre voleva sposarmi."


Mayer M.



Afanas'ev n.290 E. Bazzarelli, E.Guercetti, E.Klein per la BUR.
Nella nota al testo, si sottolinea la presenza di tre tipi:

La Bella e la Bestia, ma a parti invertite;
L'Incesto, ovvero il motivo: Il Re che Voleva Sposare sua Figlia ;
Cenerentola.

Non concordo affatto sul primo tipo fiabesco. Non c'entra nulla.
Il secondo, mi pare ovvio.
Che "Pelle d'Asino", nella sua seconda parte, sia quasi identica al tipo Cenerentola è acclarato e comprovato dalle versioni e varianti in Italia e nel mondo.
Un dettaglio la distanzia sideralmente dalla Cenerentola classica. Questa variante riportata da Afanas'ev, pur stringata e modesta, offre una sventagliata di suggerimenti, per chi ascolta con gli occhi.
Qui, come nelle versioni arabe, ad esempio, o indiane, la fuga è inutile. La principessa provoca il disgusto paterno e la conseguente "cacciata" indossando le pelli di animali impuri, il porco o il topo.
Come nelle più antiche Cenerentole, non v'è traccia della buona Fata Madrina. L'Aiutante Magico, nella prima parte, è la madre defunta, la stessa madre che, con le sue richieste d'amore postumo al marito, ha apparentemente provocato la disgrazia della figlia. Sembra un controsenso assoluto. Ripensiamo a Cenerentola. La madre defunta la aiuta, nonostante Cenerentola, lusingata dalla futura matrigna, l'abbia uccisa. Quindi, o, il passaggio dell'uccisione o, comunque, della morte, e l'istigazione indiretta all'incesto sono un percorso obbligatorio e necessario, o è l'Antenata, in senso lato, che aiuta l'Eroina. Ipotesi che possono coesistere.
Il soggiorno nella foresta, più precisamente nel cavo di un albero. Questa è la differenza con Cenerentola.  Propp ricorda che un albero cavo è la sepoltura più antica di cui si abbia traccia, insieme con l'imbozzolamento del cadavere in pelli di animali.Motivo che ritornerà in altre fiabe, ad esempio in quella dei Cigni.
In questa versione, nella seconda parte, dopo la permanenza nella foresta, la principessa è l'Aiutante Magico di se stessa. E' la Padrona, che esce sul ballatoio, sulla roccia, nell'aja dell'izba (come la Baba) e chiama a sé con un fischio misterioso, non d'usignolo ma di fanciulla, gli animali suoi servitori.
Il sole, la luna e le stelle che sfolgorano sugli abiti sono una costante.
E ricorre spesso lo squarciamento dell'involucro di pelle, della guaina, del bozzolo, da parte dello zarevic. Non fatevi idee strane. Questa è una ri-nascita dopo la Morte Temporanea. La principessa, con i capelli lunghissimi che la ricoprono come un manto, segno indiscusso di regalità, emerge dalla sua placenta artificiale, adulta e pronta ad essere incoronata. Il matrimonio è solo una conseguenza. O lo era.

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