lunedì 18 novembre 2013

Il Principe Dracula nel Leggendario Rumeno

La Giustizia di Dracula


l tempo di Vlad l'Impalatore, un mercante che viaggiava nelle nostre terre fece gridare ai banditori la notizia che aveva perduto un sacchetto con mille lei e che prometteva cento lei a chi lo avesse trovato e restituito. Non trascorse molto tempo che un cristiano, un uomo timorato di Dio come erano molti romeni al tempo dell'Impalatore, si presentò da lui e gli disse:" Signor mercante, mentre stavo camminando vicino all'angolo dell'incrocio dietro il mercato del pesce, ho trovato questo sacchetto. Credo che sia vostro, perché ho sentito gridare che avete perduto un sacchetto con del denaro".
"In effetti è mio, e ti ringrazio tanto per avermelo riportato."
Mentre contava il denaro, il mercante pensava come potesse trovare il modo per non dargli i cento lei che aveva promesso. Finito che ebbe di contare il denaro, lo ripose nel sacchetto e poi disse all'uomo che glielo aveva portato:
"Ho contato, mio caro, e ho visto che ti sei trattenuto il compenso. Anziché mille lei, ne ho trovati novecento. Hai fatto bene, perché era tuo diritto!"
"Signor mercante - rispose il cristiano - vi sbagliate se dite che dal sacchetto mancano cento lei. Io non l'ho nemmeno aperto per vedere quanti soldi ci sono dentro. Come l'ho trovato, così ve l'ho portato!"
" Ti ho detto - replicò il mercante tagliando corto - che ho perso il sacchetto con mille lei e che me lo hai portato con soli novecento. Così è!"

L'uomo non disse più nulla, ma si allontanò e andò dal Principe per dolersi dell'accaduto. "Altezza - disse - non mi ha dato i cento lei promessi; ma non è tanto per i cento lei che sono indispettito, quanto per il fatto che sospetta che io non sono stato onesto. Io sono stato corretto e non mi è neppure passato per la testa di toccare la roba di un altro."  Il principe comprese l'inganno del mercante e ordinò che lo portassero davanti a lui. Dopo aver ascoltato l'uno e l'altro e soppesate le loro parole sulla bilancia della giustizia, vide da che parte questa pendeva. Poi, guardando il mercante dritto negli occhi, disse:" Se tu, mercante, hai perduto un pacchetto con mille lei e quest'uomo ne ha trovato uno con novecento, allora è chiaro che questo sacchetto non è il tuo. Tu, cristiano, prendi il sacchetto che hai trovato e consegnalo a chi dimostrerà di aver perduto un sacchetto con novecento lei; tu, mercante, aspetta che venga ritrovato il sacchetto coi mille lei che dici di aver perduto!".
E così si fece, perché non c'era modo di fare altrimenti. Il principe Vlad l'Impalatore aveva dato il giudizio. Il mercante dovette fare buon viso a cattiva sorte e si dolse per tutta la vita dell'azione disonesta che aveva commesso.


Dracula e i Mendicanti


i tramanda che al tempo del principe Vlad l'Impalatore [Vlad Tepes] si erano straordinariamente moltiplicate le persone pigre. Per vivere dovevano mangiare, perché il ventre impietoso lo richiedeva. E per mangiare andavano a chiedere l'elemosina, Mendicavano e così vivevano senza lavorare. Se qualche insolente a cui piaceva immischiarsi nelle vicende altrui domandava a qualcuno di questi mendicanti perché non esercitasse anche lui un lavoro, gli veniva risposto:
"Come? Non mi do da fare tutta la giornata? E se non trovo da lavorare, che colpa ne ho io?" Altri cercavano il pelo nell'uovo: " Il farsettaio si arrabatta giorno e notte, ma non guadagna nulla; il sarto lavora tutta la vita e il suo gruzzolo è grande quanto l'ombra di un ago; il ciabattino quando è vecchio è diventato gobbo, e per fargli i funerali bisogna fare la colletta..." E così via, su ogni mestiere avevano da ridire.
Tutto ciò giunse agli orecchi del Principe e lui stesso vide coi propri occhi quella folla di accattoni, tutta gente in grado di lavorare. Restò pensieroso e disse fra sé e sé: ' Solo col sudore della sua fronte, dice la Scrittura, l'uomo si guadagnerà il pane. Costoro vivono del sudore altrui, quindi sono inutili all'umanità. Questa è una sorta di rapina. Il bandito di strada ti chiede la borsa o la vita. Se sei più svelto di mano e più coraggioso, ne scampi. Questi invece ti portano via i beni un po' alla volta e supplicando, ma te li portano via continuamente. Perciò sono peggio dei ladroni. Questa razza di individui deve essere estirpata dalla mia terra!'
Dopo aver così riflettuto, ordinò che venisse dato dappertutto questo avviso: tutti i mendicanti si dovevano radunare, in un certo giorno e in un certo luogo, perché il principe doveva distribuire tra loro dei vestiti e doveva invitarli a un banchetto straordinario. Nel giorno stabilito, Targoviste era piena zeppa di pitocchi.
I servi del principe distribuirono tra loro gli abiti, uno a ciascuno; poi li portarono in certe case grandi dove erano apparecchiate delle mense. I mendicanti si meravigliarono della generosità del principe e dicevano l'uno all'altro:
" Una vera benevolenza principesca!".
"Anche questa carità proviene dal sudore del popolo! Pensate che provenga dalle tasche del principe?"
"Il principe è cambiato; non è più come lo conoscevate voi!"
"Il lupo perde il pelo, ma non il vizio." Si sedettero a tavola. Che cosa c'era? Piatti da mensa principesca. Vini, di quelli che ti fanno girare la testa. I pidocchi fecero una baldoria indimenticabile. Mangiarono a quattro ganasce; bevvero fino ad ubriacarsi, tanto che molti andarono a finire sotto la tavola. Quando ormai farfugliavano e non riuscivano più a comprendersi tra loro, si ritrovarono circondati dal fuoco. Il Principe aveva ordinato ai suoi servi di appiccare fuoco alla casa. Si precipitarono tutti contro le porte, per uscire, ma le porte erano state sprangate. Il fuoco avanzava, le fiamme si levavano in alto come giganti infuocati. Grida, urla, lamenti uscivano dalla gola dei mendicanti rinchiusi là dentro. Ma la fiamma non poteva ascoltare i loro lamenti. Si gettavano gli uni sopra gli altri. Si abbracciavano. Chiedevano aiuto. Ma non c'era orecchio umano che li ascoltasse. Cominciarono a dimenarsi in mezzo alla fiamma che li bruciava. Il fumo ne soffocò alcuni, la brace ne incenerì altri, le fiamme li bruciarono tutti. Quando il fuoco si spense, non c'era più anima viva. Ma voi credete che sia stata estirpata la razza dei pitocchi? Macché! Non credete alle chiacchiere! Guardate intorno a voi! Oggi è come allora. I mendicanti spariranno quando sparirà il mondo.


Christensen J.


Da: "Storie e Leggende della Transilvania", di Claudio Mutti.

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