martedì 12 novembre 2013

Storie di Streghe, Russia (Afanas'ev n.134)

na sera tardi un cosacco tornava al paese; si fermò sul limitare di un'isba e cominciò a chiedere:
"Ehi, padrone! lasciami pernottare".
"Entra, se non hai paura della morte".
'Che discorso è questo!' pensa il cosacco; mise il cavallo nella rimessa, gli diede da mangiare, poi va nell'isba. Guarda: e contadini, e donne, e bambinelli, tutti piangono a calde lacrime e pregano il Signore; pregato che ebbero, indossarono delle camicie pulite.
"Perché piangete?" domanda il cosacco.
"Vedi - risponde il padrone - nel nostro paese la notte passeggia la morte; in qualunque isba getti lo sguardo, al mattino non resta che mettere tutti gli abitanti nella bara e portarli al cimitero. Questa notte è la volta nostra".
"Eh, padrone! non temere: non muove foglia che Dio non voglia!"
I padroni si misero a dormire; ma il cosacco ha un'idea, e non chiude occhio.
A mezzanotte in punto la finestra si spalancò: s'affacciò una strega tutta in bianco; prese l'aspersorio, tese il braccio dentro l'isba, e stava già per aspergere quando il cosacco mulinò la sua sciabola e le tagliò il braccio fino alla spalla. La strega diede un gemito, squittì, abbaiò come un cane e corse via. Il cosacco raccolse il braccio tagliato, se lo nascose sotto il mantello, asciugò il sangue e si mise a dormire. Al mattino i padroni si svegliano, guardano: sono tutti vivi e sani, dal primo all'ultimo. Impossibile dire come furono tutti contenti.
"Volete che vi mostri la morte? - dice il cosacco - Riunite alla svelta tutti i centurioni e i decurioni, e andiamo a cercarla per il paese". Subito tutti i centurioni e i decurioni si radunarono, e andarono per le case; là niente, qua niente, finalmente raggiunsero la casa del sacrestano.
"Tutta la famiglia è qui presente?", domanda il cosacco.
"No, caro! Ho una figliola malata, è stesa sulla stufa".
Il cosacco guardò sulla stufa, la ragazza aveva un braccio tagliato; qui egli spiegò tutto com'era successo, tirò fuori e mostrò il braccio tagliato. La comunità ricompensò il cosacco in denaro, e condannò la strega a essere affogata.



Francés V.

Nessun commento: