Shvayba V.
'era una volta una donna che si chiamava Katherine Fordyce che morì di parto quando nacque il suo primo figlio o almeno la gente pensò che fosse morta. Poco dopo la sua apparente morte, ella apparve in sogno ad un'amica e disse:
"Ho preso dalla tua mucca il latte che non potevi avere, ma stai sicura che potrai averne di più se mi darai ciò che presto ti farò sapere".
L'amica non promise nulla, poiché non capì quello che Katherine aveva voluto dire, ma poco tempo dopo ella comprese che Katherine si era riferita al fatto che le sarebbe nato un bambino. Le nacque, dunque, una bambina e la madre la chiamò Katherine Fordyce.
Dopo il battesimo, Katherine riapparve alla donna e le disse che tutto sarebbe andato bene finché la piccola fosse rimasta con lei. Le disse anche di non essere morta ma di trovarsi tra il popolo delle fate, ma che non poteva andarsene finché qualcuno, vedendola per caso, avesse avuto la presenza di spirito di chiamarla in nome di Dio. La prosperità regnò in casa della donna fino al momento in cui la figlia si sposò. La notte stessa delle nozze si scatenò una terribile tempesta, nessuno dei vivi ne ricordava una simile. Tutta la regione fu inondata dalle acque; il padre della sposa perse molte pecore portate via dalla furia delle acque e alcuni contadini dissero di aver visto dei vecchi con lunghe barbe bianche che allungavano le mani tremanti fuori dall'acqua e vi trascinavano dentro la gente. Da quel giorno la donna non ebbe più fortuna.
Un uomo di nome John Nisbet vide la stessa Katherine Fordyce; stava arrampicandosi su una collinetta vicino alla vecchia casa di lei, quando vide una fessura nella terra. Sbirciò dentro ed ecco Katherine seduta su una poltrona di forma molto strana che stava cullando un neonato. C'era una sbarra di ferro che la teneva prigioniera ed ella aveva indosso una gonna marrone di popeline, che i paesani riconobbero come l'abito che aveva il giorno delle nozze. Gli parve che dicesse:
"Oh, Johnnie! Come mai da queste parti?"
Allora lui disse:
"Come va la vita?"
"Sto bene - rispose Katherine - e sono felice, ma non posso venir via perchè ho mangiato il loro cibo."
John Nisbet sfortunatamente o non sapeva o dimenticò di dire Dio sia con te, e Katherine non fu capace di fargli nessun cenno e, così, improvvisamente, la visione scomparve.
Remnev A.
K. Briggs, da "Home of a Naturalist" di Edmonston e Saxby.
Nessun commento:
Posta un commento