lunedì 20 gennaio 2014

Un'altra "Persefone" Irlandese e il Cibo del Popolo Fatato

Anche questo racconto inizia con una fanciulla, la più bella d'Irlanda, ed un pozzo. E siamo nel mese di novembre, il mese in cui il confine tra i due mondi è labile. La ragazza cade e si ritrova su di un bel prato, in un paesaggio che le è completamente sconosciuto. Intorno ad un fuoco luminoso, un cerchio di esseri fatati che la fissano in silenzio. La ragazza cerca di allontanarsi, ma non può muoversi. Un bellissimo uomo, giovane, con lunghi capelli biondi ed una fascia d'oro intorno alla fronte, apparentemente il loro principe, rompe l'immobilità ed il silenzio aprendo le danze con un cenno della mano. Il principe e la fanciulla danzano a lungo nel cerchio fatato, fino al sorgere della luna e delle stelle. Cessate le danze, il principe, in testa al corteo fatato e tenendo la giovane per mano, scese giù, per una lunga scalinata, in una vasta sala sotterranea, splendente d'oro e d'argento e illuminata da mille lampade, dove era stata imbandita una ricca cena. E i vini più preziosi scintillavano in caraffe di cristallo e coppe d'oro.




Shvayba V.



opo aver danzato con il principe delle fate, una ragazza venne condotta a un meraviglioso banchetto... Ella prese la coppa d'oro che il principe le porgeva e la portò alle labbra per bere. In quell'istante un uomo le passò accanto e bisbigliò:
"Non mangiare e non bere nulla altrimenti non tornerai mai più a casa". Allora la ragazza poggiò la coppa e rifiutò di bere. Tutti si arrabbiarono e cominciarono a gridare, un uomo scuro e dallo sguardo crudele si alzò e disse:
"Chiunque viene qui deve bere con noi!"
Afferrò la mano della fanciulla e le avvicinò il bicchiere alla bocca con tale violenza che lei stava quasi per morire dalla paura. Ma in quell'istante entrò un uomo con i capelli rossi, la prese per mano e la condusse fuori:
"Per questa volta - le disse - sei salva. Prendi questa erba e tienila in mano fin quando non sarai giunta a casa e vedrai che nessuno ti farà del male".
Detto ciò, le diede una manciata di un'erba chiamata Athair-Luss (edera di terra).
Ella prese e corse via nella notte buia, ma per tutto il cammino udì dei passi che la inseguivano. Alla fine arrivò a casa, si sbarrò dentro, e andò a letto; sentì, allora, delle grida fuori della porta:
"Il potere che avevamo su di te è stato neutralizzato dall'erba magica ma vedrai che la prossima volta che danzerai con noi sulla collina delle fate, noi riusciremo a prenderti per sempre e nessuno ce lo potrà impedire".
Tuttavia, la ragazza tenne sempre con sé l'erba magca e nessuno degli esseri fatati la potè disturbare.
Ci volle comunque molto perché le sue orecchie si liberassero dalla musica fatata al cui suono aveva danzato quella notte tra le braccia del suo amante soprannaturale.


"When herbs are dying..." 
V.Shvayba


K. Briggs, dalla raccolta di Lady Wilde.


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