E lei rispose: "Vado cercando fortuna signore; sono molto stanca e affamata e questa è la mia cena".
Il vecchio allora disse: "Ragazzina, ragazzina, dammi un po' della tua cena".
"Ho solo un po' di torta e della birra, ma se lo desideri potrai averne una parte".
Il vecchio accettò, si sedette accanto a lei e insieme mangiarono e bevvero. Quando ebbero terminato la giovane si accinse a partire e il vecchio disse:
"Ora ti dirò dove trovare la fortuna. Inoltrati sempre più nel bosco finché giungerai alla casa dove vive la Dama Verde. Bussa alla porta e quando lei ti aprirà dille che sei venuta a cercare lavoro come serva. Ricorda di comportarti bene, fa' tutto quello che ti dirà e non ti verrà fatto alcun male".
Stegg A.
La ragazzina lo ringraziò gentilmente e riprese il suo cammino attraverso il bosco. Finalmente giunse alla casa, bussò alla porta e le aprì una graziosa Dama verde che le domandò: "Ragazzina, ragazzina, cosa vuoi?".
"Sono venuta a cercare lavoro, signora", rispose la ragazza.
"Cosa sai fare?", le chiese la Dama Verde.
"So cucinare, distillare e fare tutte le faccende di casa", spiegò la giovane.
"Allora entra", disse la Dama Verde accompagnandola in cucina.
"Ora - disse - dovrai comportarti molto bene, dovrai spazzare la casa, spolverare... e stai bene attenta a non guardare mai attraverso il buco della serratura o il male ricadrà su di te".
La ragazzina spazzò e spolverò la casa e quando ebbe finito la Dama Verde le disse: "Ora vai al pozzo e portami un secchio di acqua per preparare la cena. Se l'acqua non è chiara cambiala più volte finché non lo sarà".
La ragazzina ubbidì; il primo secchio che tirò su dal pozzo era pieno di acqua fangosa e sporca e così lo buttò via. Nel secchio successivo l'acqua era più limpida ma dentro c'era un pesce argentato, che le disse: "Ragazzina, ragazzina, lavami, asciugami e adagiami dolcemente".
Lei ubbidì, poi tirò su un altro secchio dal pozzo; l'acqua era chiara ma nel secchio questa volta c'era un pesce dorato che le disse: "Ragazzina, ragazzina, lavami, asciugami e adagiami dolcemente". Anche questa volta la fanciulla fece come le era stato detto. Anche nel quarto secchio c'era un pesce; la ragazzina lo lavò, lo asciugò e lo adagiò come aveva fatto con gli altri due, poi tirò su un altro secchio: questa volta l'acqua era limpida e fresca, e non c'era alcun pesce.
A quel punto i tre pesci alzando la testa dissero: "Coloro che mangiano il cibo delle Fate presto riposeranno nel sagrato della chiesa. Bevi l'acqua di questo pozzo e tutte le cose saranno belle per te. Sii onesta, coraggiosa e sincera e la buona fortuna verrà a te".
La ragazzina si affrettò a rincasare, pulì la cucina e spolverò in fretta. Pensava che la Dama Verde l'avrebbe rimproverata per la lunga assenza, e inoltre era molto affamata. La Dama verde le mostrò come cucinare la cena e servirla, e le disse che più tardi avrebbe potuto prendere del pane e del latte per sé. Ma la ragazzina disse che avrebbe preso solo un sorso d'acqua e mangiato un poco della sua torta; nella tasca ne aveva ancora qualche briciola. La Dama Verde andò nel soggiorno e la ragazzina si sedette accanto al fuoco. Pensava a sé e a quello che i pesci le avevano detto e si chiese perché mai la Dama Verde le avesse proibito di guardare dal buco della serratura. Poiché non vedeva cosa ci fosse di male, si avvicinò alla porta e guardò attraverso il buco della serratura e cosa vide! La Dama Verde che danzava con un folletto! Era così stupita che non poté fare a meno di esclamare: "Oh! Cosa vedo! Una Dama verde che danza con un folletto!".
La Dama Verde uscì precipitosamente dalla stanza chiedendo:
"Cosa vedi?", ma la ragazzina svelta rispose: "Niente vedo, nulla spio, niente potrò vedere fino alla fine dei giorni".
La Dama Verde ritornò allora nel soggiorno e la ragazzina riprese a spiare.
Ancora una volta esclamò: "Oh! Cosa vedo! Una Dama verde che danza con un folletto!".
La Dama Verde ritornò in cucina e chiese di nuovo: "Ragazzina, ragazzina, cosa hai visto?".
E la ragazzina rispose: "Niente vedo, nulla spio, niente vedrò fino alla fine dei giorni".
La cosa si ripeté una terza volta e la Dama Verde allora disse:"Tu non vedrai mai più" e accecò la ragazzina. "Però - aggiunse - poiché sei stata brava e hai spolverato, ti pagherò e ti lascerò tornare a casa".
Le consegnò quindi un sacchetto pieno di monete, dei vestiti e la mandò via. La ragazzina si avviò al buio e urtò contro il pozzo; accanto al pozzo sedeva un bel giovane che disse di essere stato mandato dai pesci per condurla a casa, l'avrebbe aiutata a portare il sacco dei vestiti e le monete. Prima di avviarsi il giovane le disse di bagnarsi gli occhi con l'acqua del pozzo e la ragazzina ubbidì: con grande gioia si accorse che le era ritornata la vista. Insieme camminarono nel bosco finché giunsero alla casa del padre di lei. Quando aprirono il sacchetto videro che era pieno di monete d'oro e i vestiti erano della più fine fattura. La ragazzina sposò il giovane e insieme vissero felici e contenti.
Quando la sorella vide tutte le ricchezze che la ragazzina aveva ottenuto andò dal padre e disse: "Padre, dammi una torta e della birra e lasciami andare a tentare la fortuna". Il padre l'accontentò e la sorella si avviò alla volta del bosco. Quando il vecchio le chiese di dividere con lui la sua cena, lei rispose: "Non ne ho a sufficienza per me, non ti posso dare nulla".
Quando la Dama Verde scoprì che non aveva pulito e spolverato si arrabbiò molto. Al pozzo la ragazza non volle occuparsi dei pesci, disse che erano sporchi e viscidi e che se li avesse toccati si sarebbe sicuramente sporcata il vestito, e li rigettò bruscamente nel pozzo. Per cena non volle bere acqua fredda sapendo che c'era del buon latte; quando la Dama Verde l'accecò per aver guardato dal buco della serratura non ricevette alcuna ricompensa poiché non aveva pulito né spolverato, e nel bosco non incontrò, infine, nessun bel giovane che l'accompagnasse a casa. Si racconta che la sventurata vagò nella foresta per tutta la notte e il giorno successivo finché morì per la fame e gli stenti.
Da: "Norton Collection folklore ", 1986.
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