lunedì 13 maggio 2013

A Proposito delle Sirene...

Waterhouse W.J


Avevo intenzione di parlare dell 'aspirante Sireno' di O.Wilde e della sirenetta aspirante umana di H.C. Andersen. Non ho mai letto un parallelo. Eppure, una fiaba sembra proprio la volontaria risposta all'altra. Se non lo avete fatto, se ne avete voglia, basta rileggere "Il Pescatore e la sua Anima" che ho già postato. Mentre, per l'ennesima volta, ripensavo a questo strano dialogo a distanza, nonostante e al di là dell'evidente abisso artistico, ho ricordato un altro parallelo: sia Wilde che Andersen erano omosessuali, anche se hanno vissuto molto diversamente (?) questa loro natura. Ed ho ripensato alle loro Sirene: alla Sirenetta che ama il mondo umano molto più di quanto ami lo stesso principe, alla Sirenetta che odia il suo corpo metà pesce perché le impedisce di avere un'anima immortale e che affronta qualsiasi sofferenza, qualsiasi sacrificio pur di conquistare l'amore del Ragazzo, e, attraverso la "green card"di questo amore, la "cittadinanza" umana, e al giovane Pescatore che ama e basta, che se ne frega della sua anima immortale "perché non può vederla, non può toccarla, perché non ne ha bisogno", e che muore al fianco di quella "cosa morta" che il prete si rifiuta di benedire... Inutile dire quale delle due fiabe preferisco.
Credo, anzi, ne sono quasi sicura, che pochissimi abbiano letto la fiaba di O.Wilde, e che pochi abbiano letto "La Sirenetta" in versione integrale. Purtroppo, storicamente, l'opera dei poeti è stata ridotta a carne macinata, tagliata, tritata, pasticciata... riversata in fiabe "sonore" volgarmente illustrate.
Le fiabe sono considerate letteratura minore. Quindi se ne può fare polpette.
Eppure, le fiabe sono le parole degli Dèi, la memoria (spesso obnubilata) dei popoli, l'unica Storia condivisa che abbiamo.

Mab

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