lunedì 13 maggio 2013

Marianne Stokes

Potevo NON inaugurare questa categoria con una donna e preraffaellita, poi ?

Beh, non è una Preraffaellita di primo piano, appartiene a quella schiera di artisti "collaterali" che, generalmente, si dicono influenzati da una corrente, pittorica e/o letteraria che sia.



Questa è lei, in un autoritratto. Non conosco a fondo la sua biografia (posso sempre trincerarmi dietro l'opportuno "cenni " biografici), ma mi pare che il suo aspetto tranquillo da signora vittoriana rispecchi una verosimile realtà, per una volta.
Il suo cognome da nubile era Preindlsberger. Ed era nata a Graz, nel 1855.
Studiò arte a Monaco e a Parigi, viaggiando per l'Europa con un'amica, artista come lei.
A Parigi si avvicinò alla corrente artistica che caratterizzò la prima fase della sua produzione. "Influenzata" da Millet e Jules Bastien-Lepage, si dedicò alla pittura naturalistica ("en plein air") , ispirata ad un vago ideale di realismo sociale.
Incontrò e sposò un pittore paesaggista inglese, Adrian Stokes, e, da allora, visse con lui in Inghilterra (con numerose parentesi croate), e firmò tutte le sue opere con il cognome del marito.
L'inclinazione per i Preraffaelliti cambiò radicalmente la natura dei soggetti ritratti: si ispirava a storie bibliche e ai romanzi "cortesi".



Anche la tecnica cambiò: abbandonò l'olio per la tempera ed il gesso per ottenere l'effetto affresco. In sintonia con lo spirito preraffaellita, non disdegnò le "arti minori", e fu proprio grazie ai suoi arazzi ed ai parati che lasciò un segno indelebile nella cultura croata.

Morì a Londra nel 1927. Il suo necrologio è sorprendentemente piatto.
Inutile dire che, più delle sue Madonne e dei suoi cavalieri arturiani - amanti e/o morenti - (pur belli), mi ha colpito la sua "Biancaneve".



L'ha trattata con lo stesso rispetto con cui si è accostata alle Madonne e alle Ginevre. Sembra una santa principessa vegliata dai nani di Corte. Il drappo prezioso sulla bara di cristallo, le insegne nobiliari, la veste elegante ma dall'aria quasi monastica con cui venivano seppellite le regine, la solennità delle mani giunte che intenerisce - come per la lucchese Ilaria -  in contrasto con la delicatezza adolescenziale del profilo... E poi, dall'arazzo medievale ritorniamo ai misteri della Fiaba: gli animali psicopompi citati dai Grimm, la cerbiatta seminascosta fra gli alberi, l'acqua che sgorga in primo piano. Tutto indica la "morte temporanea", il rito iniziatico. La fanciulla non-morta che attraversa la Morte per diventare adulta e regina.

Mab's Copyright

Postato anche nel forum, sezione "Illustratori".

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