domenica 12 maggio 2013

La Leggenda della Città d'Ys - La Versione Cristianizzata




e Gradlon aveva un'unica, bellissima figlia, Dahut, frutto dell'amore per una donna "pagana", antecedente alla sua conversione al Cristianesimo.
Per quest'amatissima figlia Gradlon edificò una meravigliosa città nella baia di Douarnenez, poiché Dahut non poteva vivere lontano dal mare.
La città si chiamava Ys ed era splendida: la più bella città del mondo! Ma sorgeva su di una terra assediata dalle acque, sotto il livello del mare e Gradlon la protesse con possenti dighe sigillate da porte di bronzo. Alcune versioni raccontano che l'unica chiave fosse custodita dal Re in persona, altre, dalla stessa Dahut.
La principessa era una potentissima Maga, e, grazie a lei, la Città d'Ys divenne la città più splendente e ricca della Terra. Ma Dahut non aveva mai abbandonato la sua antica religione e condusse alla perdizione gli abitanti della città, che divennero aridi, egoisti e crudeli come lei.
I poveri vennero banditi, e i pochi che osarono restare venivano sbeffeggiati e maltrattati. Le chiese cristiane erano deserte, tanto che roveti crescevano davanti alle loro porte.
Solo oggetti d'oro e d'argento erano ritenuti degni di arredare le case dell'isola e anche il cibo veniva servito esclusivamente in vasellame d'oro. Feste e banchetti ed orge si susseguivano giorno e notte; ricorrendo ai suoi Poteri, Dahut stupiva i sudditi con spettacoli meravigliosi di cui non si era mai visto l'eguale. Gradlon era ormai vecchio e la sua autorità era indebolita dalla popolarità della figlia. Più volte la ammonì, cercando di farle abbandonare la sua vita gaudente ed egoista, ma inutilmente. Il vescovo Winwaloe visitava spesso il Re rimproverandolo per la sua debolezza nei confronti di Dahut, ed avvertendolo che l'ira divina si sarebbe abbattuta su quella città dedita al vizio ed al peccato.
Intanto, feste ed orge continuavano, ma Dahut, annoiata dai rimproveri del padre, sotto l'influenza del vescovo, si ritirò in una torre che dava sulle chiuse. Lì portava ogni sera un amante diverso e gli donava una maschera magica. Se la maschera, in principio, accendeva la passione del giovane prescelto, la mattina dopo si animava e lo stringeva fino a strangolarlo! Altre versioni raccontano che la principessa si limitava ad ordinare ai suoi servi di precipitare il giovane in mare dall'alto della torre [Strano che - nelle credenze popolari - questa identica abitudine accompagni altre donne, come Caterina Sforza o Lucrezia Borgia!] .
Un giorno, giunse dal mare un bellissimo sconosciuto vestito di rosso. Alcune versioni dicono che, nel corso di un ballo indiavolato, egli strappò la chiave dal collo di Dahut, altre leggende raccontano che lo straniero convinse la principessa a rubarla al padre mentre dormiva. Comunque, appena l'ebbe in mano, egli si rivelò per ciò che era, il Demonio, e spalancò le chiuse, sommergendo la città e i suoi abitanti.
Gradlon si salvò e galoppò verso la riva sul suo cavallo, mentre l'enorme onda lo inseguiva. Ma si fermò a raccogliere la figlia Dahut che lo implorava di salvarla. Il cavallo, però, non riusciva più a correre davanti alla piena che aveva già sommerso la città. Allora, il vescovo ordinò al Re di lasciar cadere la figlia, fonte di tutti i peccati della città, ma Gradlon non ebbe il cuore di farlo, così Winwaloe toccò con il pastorale la principessa, che cadde da cavallo e sparì in mare.

Altre versioni dicono che il Re si convinse a spingere la figlia in acqua, altre affermano la stessa cosa, ma solo dopo che Dio gli parlò, ordinandogli di abbandonare Dahut al suo destino.
Così la Città d'Ys sparì, ma ancora si ode, a volte, il debole suono delle campane della cattedrale sommersa, e la leggenda dice che, quando in quella cattedrale sarà possibile celebrare una messa solenne, la città d'Ys riemergerà in tutto il suo splendore.
Dahut diviene una Sirena o, comunque, uno Spirito maligno e inquieto che attrae e uccide i marinai. Anche per lei varrebbe come riscatto la messa solenne celebrata nella cattedrale della città sommersa.
Gradlon fu incoronato Re di Kemper (Quimper) nel 338 e si dice che la statua fra le guglie della cattedrale ritragga  lui.
Si narra anche che Lutetia cambiò il proprio nome in Par-Is, cioè "uguale ad Ys", per competere con lo splendore della mitica città perduta. Ma tutti sono concordi nel ritenere che, se, un giorno, la Città d'Ys dovesse ritornare visibile agli occhi degli uomini nessuna città, in nessun luogo della Terra reggerebbe il confronto. Neanche Parigi.






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