domenica 19 maggio 2013

La "Snow White" di Paula Rego

"Snow White Playing with her Father's Trophies"


Paula Rego tiene a sottolineare la differenza fra grotesque e caricatura. Lo ricordo perché, per i pochi che non ne conoscessero l'opera, questa femmina agée, tozza, tracagnotta e con il "muso" volgare e schiacciato potrebbe sembrare, per l'appunto, la caricatura della bambolina con la boccuccia a cuore disneyana che, nell'immaginario collettivo, ha cristallizzato l'icona di Biancaneve. Pur essendo partecipe, come ogni ex bambina, delle fantasie fiabesche, Paula Rego tratta Snow White esattamente come le danzatrici-libellule. Le sue donne non hanno nulla che possa ricondurle allo stereotipo del femminino coltivato dalla mente maschile (e da molte "menti" femminili), né fisicamente, né per quanto riguarda la postura o l'espressione. La sua Snow White, virginalmente vestita di bianco, innocente, da una parte, perché non-stereotipo, dall'altra, allude ambiguamente ad un rapporto incestuoso con il padre. Sullo sfondo, la figuretta accasciata della matrigna gelosa.




"Swallows The Poison Apple"

Qui il contrasto con lo stereotipo è ancòra più evidente ( così come nel pastello seguente, dove noto una preoccupante somiglianza con Berlusconi!) perché Snow White è vestita di giallo e blu, come la principessa di Walt Disney. La sessualità, non sensualità, mescolata al dolore, allude ad una violenza protratta esercitata sulla sua intima natura,continuamente piegata a valori imposti da una società dominata dall'Ego maschile.



Paula Rego, portoghese di origine - è nata a Lisbona nel 1934 - è inglese di adozione. Ha studiato a Londra, dove vive stabilmente dal 1977. Dal marito, anche lui pittore, Victor Willing, ha avuto tre figli. Nel 2010, è stata nominata Dame of the British Empire da Elisabetta II, per i suoi meriti artistici.





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