venerdì 24 maggio 2013

Il Castello Errante di Howl (Secondo Me) - Capitolo Quarto

In Cui Sophie Scopre Diverse Cose Strane

Al risveglio, Sophie stenta a credere di non aver sognato tutto, ma i dolori alla schiena e le giunture scricchiolanti le ricordano la sua attuale condizione... Si guarda intorno, è sola (Calcifer tace sotto una coltre di cenere bianca), ma una finestra si è improvvisamente materializzata sul tavolo da lavoro.
Prima Cosa Strana: Sophie si affaccia pensando di vedere il panorama della brughiera, ma...

"Con suo grande stupore la vista che si godeva era il panorama di una cittadina di pescatori. Poteva vedere una strada bianca e tortuosa fiancheggiata da casupole, all'apparenza povere, e alberi di navi oltre i tetti. Al di là degli alberi colse lo scintillio del mare, che non aveva mai visto in vita sua."

Molto pratica come sempre, Sophie trova che, tutto considerato, ci sia poco da stupirsi in casa di un Mago, ed ispeziona la cucina-laboratorio in cui ha trascorso la notte. Salta agli occhi che ragni e polvere ricoprono ogni cosa, compreso il teschio. Sophie sospetta che Howl tenga la servitù in quella desolazione per pura malvagità, e, intanto, si accorge di quattro porte basse. Aprendo la prima, si trova in "una vasta stanza da bagno che ti saresti immaginato di vedere solo in un grande palazzo ."

Anche qui, sporcizia, polvere e muffa. Ma anche una miriade di vasetti, bottigliette, tubetti. La seconda porta dava su di una scala "di legno tutta sgangherata". Sophie si ritrasse intimorita, ma pensò che portasse ad un solaio. La terza porta "si apriva su un cortiletto disordinato e circondato da alte mura di mattoni". La quarta dava sullo sgabuzzino delle scope. Beh, Sophie è un po' interdetta. Di quell'imponente castello non ha visto che una piccola cucina, una grande stanza da bagno ed uno sgabuzzino.

Anticipo il racconto e riporto la spiegazione che le darà più avanti il giovane apprendista...
"C'è solo la parte del castello che avete visto, Sophie, oltre a due camere da letto al piano di sopra. [...] Howl e Calcifer hanno inventato il castello. È il dèmone a mantenerlo in movimento. Il suo interno è costituito dalla vecchia casa di Howl a Porthaven ed è l'unica parte reale."

Dunque, il Castello fa parte degli "effetti speciali" con cui il Mago intende "impressionare tutti con il suo potere e la sua malvagità ", Re compreso, perché la sua fama ne risulti accresciuta. Porthaven è la cittadina sul mare che Sophie ha visto dalla finestra.
Torniamo al risveglio di Sophie. Michael si sorprende di trovarla ancora lì, ma le propone gentilmente di condividere una colazione a base di pane e formaggio. Sophie, che, come s'è detto, è vecchia ma in ottima salute, ha fame e adocchia uova e pancetta: perché non consumare un pasto caldo?

"Howl è il solo in tutto il castello che possa cucinare...[...] Il problema è Calcifer, il demone del fuoco. Non piegherà la testa per permettere ad alcuno, tranne che a Howl ovviamente, di usare le sue fiamme per cucinare."

Sophie impugna una grande padella nera, uova e pancetta e, mentre, ad alta voce, minaccia Calcifer di versargli dell'acqua in testa, oppure di levargli la legna... a bassa voce, lo minaccia di rompere il loro patto e/o di raccontare tutto a Howl.
" 'Maledizione-imprecò Calcifer - Michael, perché l'hai lasciata entrare?' Poi chinò la faccia imbronciata in avanti finché non si vide solo l'aureola di fiamme verdi danzare sui ceppi." In quel momento entrò Howl. " Allora Sophie si girò di scatto e fissò il Mago che sfoggiava un abito sgargiante blu e argento, e si era chinato nell'atto di appoggiare la chitarra in un angolo. Howl scostò il ciuffo biondo che gli copriva la fronte rivelando due occhi verdi, di un verde che ricordava il vetro di una bottiglia. La guardò incuriosito e sul volto, lungo e squadrato, si poteva leggere un'espressione perplessa. 'Chi accidenti sei? Dove ti ho già visto?' 'Sono assolutamente un'estranea' mentì Sophie [...] Howl infatti lo aveva incontrato in quel Calendimaggio che ora le sembrava tanto lontano, e l'aveva chiamata piccolo topino grigio."

Reazioni di Sophie: "Sarebbe morta piuttosto di far sapere a quel ragazzo così pomposamente vestito che lei era la giovane della quale lui aveva avuto compassione quel giorno di maggio. Cuore ed anima non c'entravano in questo momento. Howl non lo avrebbe saputo."
C'è da dire che adesso, novantenne, Sophie vede Howl come un ragazzino, non più come un decrepito ventenne.
Di lui sa: Che non strappa il cuore alle ragazze giovani e belle e non fa collezione delle loro anime. Che, grazie al riluttante aiuto di Calcifer, a cui è legato da un contratto misterioso e che nessuno dei due ha scelto di stipulare, si circonda di "effetti speciali" per farsi una fama sinistra ed ambigua.
Sa che ha una nemica molto potente. Calcifer lo descrive come "perfettamente inutile e concentrato solo su se stesso". D'altra parte, è l'unico a cui permette di "usarlo" per cucinare... Infatti, vedere Sophie impegnata a friggere la pancetta sorprende Howl più della sua inattesa presenza nel castello  (che del castello ha solo l'apparenza, come abbiamo detto, trattandosi della sua casetta di Porthaven !). La sostituisce immediatamente e finisce di cuocere la colazione .



" 'Mi ha detto che si chiama Sophie' stava intanto spiegando Michael.'
'E come ha fatto a piegare Calcifer?' 
'Mi ha tiranneggiato!'spiegò Calcifer con voce lamentosa e soffocata da sotto la padella.
'Non sono molte le persone in grado di farlo' disse Howl pensieroso avvicinandosi al camino."

Alle ovvie domande sul perché della sua presenza, Sophie si propone come domestica... e con una certa sfacciataggine: " Io posso pulire lo sporco di questo posto, anche se non posso spazzar via la malvagità dal tuo cuore, giovanotto!' 'Howl non è cattivo' intervenne Michael. 'Sì che lo sono - lo contraddisse Howl -Ti dimentichi come sia crudele in questo momento, Michael ."
Non dice nulla circa la futura permanenza di Sophie, ma le chiede di apparecchiare la tavola e le consente di dividere la colazione con loro.





Senza far domande (" Non solo risultava difficile punzecchiare Howl, ma sembrava anche che non gli facesse piacere rispondere a nessun tipo di domanda"), Sophie piazza il suo bastone nello sgabuzzino delle scope, tanto per chiarire le sue intenzioni.

Altra cosa strana, la più strana di tutte - e che chiarisce la vista del panorama di Porthaven dietro i vetri dell'unica finestra - la spiego qui, una volta per tutte.
Sopra la porta d'ingresso c'è un pomello quadrato, ogni lato ha un colore diverso:
Colore blu in basso e la porta si apre su Porthaven, dove Howl risiede ed è conosciuto come Jenkins lo Stregone; 
Colore rosso in basso, Kingsbury, la città dove risiede il Re e dove Howl è il Mago Pendragon; Colore verde e siamo sulle colline intorno a Market Chipping, dove il Mago è l'Orribile Howl...
C'è anche un lato del pomello dipinto di nero, ma questo non lo anticipo.
Quando qualcuno bussa, è Calcifer che urla:" Porta di Porthaven " o di Kingsbury.
Dopo colazione, bussarono proprio alla porta di Kingsbury, Howl ruotò il pomello in modo che la parte rossa fosse rivolta in basso, ed aprì ad un elegante personaggio, atteso da una carrozza altrettanto imponente, che gli consegnò, da parte del Re, un sacchetto di seta ben gonfio di monete come anticipo per la consegna di duemila paia di stivali delle sette leghe. Michael sembrò piuttosto contrariato nel vedere quel mucchio di monete in mano ad Howl. Intanto, Sophie aveva sbirciato: là dove avrebbero dovuto esservi le colline vide "una strada piena di case sontuose decorate con incisioni dipinte e torri, guglie e cattedrali di uno splendore inimmaginabile." Sophie chiede a Michael se pensa che Howl la lascerà restare. "Se lo farà, voi non dovrete forzarlo in nessun modo. Odia essere vincolato a qualsiasi cosa."

(continua)

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