Parto da una prefazione "nobile": dalle parole di W.B.Yeats che introduce una delle sezioni della sua raccolta, "Fairy and Folk Tales of Ireland".
Rackham A.
"A volte i folletti si invaghiscono di esseri mortali e li portano con sé nel loro paese, lasciando in cambio un qualche malaticcio bimbo-folletto, o un ceppo di legno che per incantesimo appare come un mortale, e a poco a poco si consuma e muore e viene sepolto.
Rubano per lo più bambini.
Se si guarda troppo un bambino, se cioè lo si osserva con invidia, i folletti lo hanno in loro potere. Si possono fare molte cose per scoprire se un bambino è un'incarnazione dei folletti, ma c'è un sistema infallibile: metterlo sul fuoco con questa formula riportata da Lady Wilde:
' Brucia, Brucia, Brucia, se sei del diavolo, Brucia;
ma se sei di Dio e dei Santi, sii salvo da ogni male'.
Allora, se è un'incarnazione dei folletti, scapperà su per il camino con un grido, perché, secondo Giraldus Cambrensis, 'Il Fuoco è il nemico più grande di ogni genere di spettro...'
A volte ci si libera della creatura in un modo molto meno brutale. Risulta che un giorno, mentre una madre stava curva su una incarnazione avvizzita, il chiavistello fu sollevato ed entrò un folletto riportando a casa il bambino sano rapito. 'Sono stati gli altri, - disse - a rapirlo'.
Lady Wilde riporta una fosca tradizione secondo la quale ci sono due tipi di folletti: i primi allegri e gentili; gli altri cattivi, che ogni anno sacrificano una vita a Satana ed è a tale scopo che rubano i mortali.
Nessun altro scrittore irlandese riferisce di questa tradizione: se esistono tali tipi di folletti devono essere fra gli spiriti solitari, i Pooka, i Fir Darrig e simili."
Allora:
1) Lady Wilde, Lady Jane Francesca Elge Wilde, era la madre di Oscar Wilde. A lei e a Lady Gregory, più che ad ogni altro, si deve il "risveglio" celtico-irlandese, soprattutto da parte di quegli Irlandesi completamente inglesizzati che, come Yeats, dovevano girare per le campagne in cerca di antiche storie accompagnati da un interprete, non conoscendo il gaelico.
2 ) La "fosca tradizione" riportata da Lady Wilde rispecchia antichi, atavici terrori... Ormai il Cristianesimo si è impossessato del Mito e della Storia, Satana è il Principe del Male, e il ricordo di sacrifici umani alle forze della Natura , unanimamente condivisi, è remoto, se non rimosso. Per non parlare dell'osservazione di Yeats, che, immediatamente respinge l'ipotesi. Come tutti i grandi scrittori irlandesi, come lo stesso Joyce, rifiuta energicamente l'idea dei sacrifici umani, benché ai sacrifici fosse collegato, senza ombra di dubbio, il "cannibalismo onorifico", praticato dagli Irlandesi (come da tutti i popoli della Terra).
3 ) Lo "scambio" (changeling) è argomento di centinaia di storie, racconti e aneddoti raccontati come fossero VERI. Non è appannaggio degli Irlandesi, nessuna "storia" è appannaggio di un popolo solamente. Senza entrare nelle "trappole" delle spiegazioni labirintiche (mie), credo ce ne sia una molto semplice. E triste, aggiungerei. L'Irlanda era più che povera, moriva letteralmente di fame, ciclicamente, al ritmo delle carestie o delle epidemie che la affliggevano. I vecchi (e a quarant'anni già lo erano) e i bambini erano, come sempre, le prime vittime. Consunzione e rachitismo potevano certamente trasformare un bimbo nato sano, nel giro di pochi mesi, in una larva raggrinzita, in un simil-vecchietto. Queste storie aiutavano a spiegare l'inaccettabile. E anche a rimuovere da sé quel senso di vergogna che ancora, purtroppo, accompagna le donne che generano figli "malati".
Rackham A.
a signora Sullivan aveva il sospetto che il suo ultimo nato fosse stato scambiato da 'ladri folletti' e certamente le apparenze giustificavano tale conclusione; in una sola notte, infatti, il suo sano bimbetto dagli occhi azzurri si era raggrinzito fino a diventare quasi un niente e non la smetteva di strepitare e piangere.
La povera signora Sullivan era naturalmente molto triste, e tutti i vicini, per confortarla, le dicevano che sicuramente il suo bambino era con il 'buon popolo' e che al suo posto era stato messo un folletto. Certamente la signora Sullivan non poteva non credere a ciò che tutti quanti le dicevano, ma non voleva far del male alla creaturina, perché, sebbene la sua faccia fosse così avvizzita e il corpo ridotto al solo scheletro, conservava tuttavia una forte somiglianza con il suo vero bambino.
Non riusciva perciò a trovare il coraggio di arrostirlo vivo sulla graticola o di bruciargli via il naso con le molle incandescenti o di gettarlo sul lato della strada in mezzo alla neve, malgrado questi e altri simili procedimenti le venissero caldamente raccomandati come sistemi per recuperare il suo bambino.
[ Inutile dire, riallacciandomi alle ultime osservazioni, che questa è un'agghiacciante lista di infanticidi. Nel senso che non venivano praticati sui folletti...]
Un giorno successe che la signora Sullivan incontrò per caso proprio una donna che la sapeva lunga di queste cose, ben conosciuta nel paese col nome di Ellen Leah (o la Grigia Ellen). Aveva il dono, comunque l'avesse acquistato, di dire dove erano i morti e che cosa potesse essere utile al riposo delle loro anime; e con arti magiche aveva il potere di togliere porri e gozzi, e di compiere tutta una serie di meraviglie di tal genere.
"Vi vedo afflitta questa mattina, signora Sullivan " furono le prime parole che Ellen Leah le rivolse.
"Lo potete ben dire, Ellen - disse la signora Sullivan - e ho ben ragione di essere afflitta, dal momento che il mio bel bambino, che era nella culla, mi è stato strappato via senza neanche un
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