venerdì 17 maggio 2013

In Compagnia dei Lupi, (A. Carter - N.Jordan)



Rosaleen è consolata dalla nonna (Angela Lansbury) davanti al cadavere di Alice, uccisa dai lupi. Il padre (David Warner) spiega a Rosaleen che la mamma (Tusse Silberg) non sta bene, perciò lei starà con la nonna: questa la porta a casa con sé attraverso il bosco, spiegandole come comportarsi per non finire nei pericoli come la sua povera sorellina (“Non deviare mai dal sentiero, non mangiare mai una mela caduta e non fidarti mai di un uomo con le sopracciglia che si congiungono”). A casa, la nonna comincia a raccontarle fiabe perché capisca la vita e di chi si può fidare. Turbamenti adolescenziali rivisti in chiave horror fiabesca sono già stati alla base di due ottimi film ( "Fantasie di una tredicenne" e "Lemora la metamorfosi di Satana"). Questo è più casto e calligrafico, forse più omologato e meno trasgressivo, pur rimanendo un lavoro estremamente interessante e in grado, proprio perché più attento alla mitologia fiabesca, di trovare una via originale. Alla base c’è l’opera della scrittrice Angela Carter e il racconto è argutamente strutturato in modo complesso e articolato, con le storie raccontate dalla nonna a riprendere miti e favole famose (Cappuccetto rosso compreso), enfatizzando il ruolo del lupo, rivisito in chiave adulta come elemento liberatore della sessualità. Neil Jordan avviluppa la storia in una cornice sontuosa e figurativamente molto ricca, immersa in un’atmosfera magica e minacciosa con grande varietà di toni, da quelli oscuri della foresta alla luminosità della festa di nozze barocca che culmina in una travolgente serie di trasformazioni licantropesche. Ottimo il cast nel quale spiccano la soave Sarah Patterson e uno stuolo di notevoli attori in ruoli di supporto: David Warner, vigoroso nel ruolo del padre; Graham Crowden, grande attore teatrale e di cinema (indimenticabile in Britannia Hospital); Stephen Rea, attore feticcio di Neil Jordan (e protagonista de La moglie del soldato); e l’ottima Angela Lansbury, perfetta come nonna e famosa Signora in giallo televisiva. Molto buoni e innovativi gli effetti speciali .

"The Company of Wolves", Regia Neil Jordan,(GB,1984)
Dizionario dei film horror
di Salvagnini Rud

Il film è rigoroso e suggestivo nell'interpretare il pensiero di Angela Carter, che non si limitò ad ispirarlo con i suoi racconti, ma collaborò anche alla sceneggiatura. Uno dei pochi casi, in cui una trasposizione cinematografica mi attrae più della scrittura originale. Questo perché, da Proppiana convinta,non riesco ad abbracciare la totalizzante teoria erotico-freudiana-femminista. La Fiaba è anche questo. Come altre scuole di pensiero, valutarla esclusivamente in base ad un'unica suggestione, ad un unico criterio di giudizio, è riduttivo ed inutile. Ma val la pena leggere le opere di Angela Carter perché, in un panorama di desolanti, improvvisati folkloristi, si basava su una cultura solida ed una conoscenza appassionata della materia. E, ai suoi tempi (fine anni '70), fu audace ed innovatrice. Enucleo dal suo libro più popolare, "La Camera del Sangue", i racconti che riguardano "Cappuccetto Rosso" e fanno da fiaba-cornice nel film.

Mab



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