De Morgan E.
Metamorfosi delle Streghe
el villaggio di Otaza viveva una coppia con un figlio. Questi si svegliava tutte le mattine con la faccia contusa. I genitori si erano accorti che ogni giorno all'alba la porta di casa era socchiusa e decisero un giorno di chiarire il mistero restando alzati tutta la notte. Improvvisamente, mentre vegliavano,
sentirono i pianti del bambino. Entrati nella stanza, si presentò loro questa scena: un gatto, sul letto, stava colpendo con la coda la faccia del bambino. Lo afferrarono immediatamente e questi riprese allora le sembianze di una persona conosciuta, una vicina di casa, i cui capelli intrecciati e trasformati in coda di gatto avevano costituito quella temibile sferza. La donna si gettò a terra, chiese perdono per i suoi malefici e non tornò più a molestarli.
Un classico: l'insospettabile vicina.
Identico motivo del primo "Cappuccetto Rosso" di Angela Carter, dove il lupo mannaro è addirittura la nonna.
Altro classico: lo "smascheramento", ma, in questo caso, la strega viene perdonata, il che non accade spesso nei racconti di streghe prese in trappola... Spesso, la strega è punita mentre è ancòra sotto forma animale. Il castigo è anche la sua denuncia: perde una zampa, e ciò la tradisce poiché, tornata donna, è monca e terribilmente sofferente.
Altra costante: la vittima è un bambino. Qui non è chiara la natura del maleficio, né il vantaggio che ne ricava la strega. Sembra puro sadismo.
Le superstizioni più frequenti hanno un senso: di solito, le streghe-gatte "rubano" il respiro del bambino, cioè il suo spirito. Se ne nutrono. E' curioso come, con il "progresso"della civiltà contadina, tale superstizione sia riuscita a sopravvivere, assumendo altre forme, altri pretesti... Le bisnonne, più che le mamme, scacciavano il gatto "di casa" dai lettini dei nipoti tenacemente convinte che il fiato dell'animale fosse "velenoso" ed in grado di trasmettere la tubercolosi al bambino... Questo ai tempi in cui la tubercolosi era un male mortale ed innominabile come il cancro ai giorni nostri.
In questa piccola storia non manca neanche il dettaglio dei capelli. Storicamente, i capelli hanno sempre avuto un grandissimo potere magico attivo/passivo. Questo particolare è comunque interessante perché qui si accompagna ad un altro motivo di grande "potere": i nodi, gli intrecci...
La Strega di Escoriaza
n giorno che, come al solito, una donna stava filando nella sua cucina, improvvisamente vide un gatto calarsi per la cappa del camino. Raccontò l'accaduto al marito che escogitò questo stratagemma: si travestì da donna mettendosi sulla testa lo scialle bianco, simbolo delle donne sposate, e altri capi femminili. Poi si mise a filare. Quando il gatto arrivò ed ebbe visto la barba dell'uomo, capì subito che non si trattava della signora dei giorni precedenti e lo apostrofò:"Come mai, tu che sei un uomo, tessi?" E l'uomo al gatto:"Come mai, tu che sei un gatto, parli?" Poi, afferrato l'attizzatoio, uccise il gatto e lo scaraventò dalla finestra della cucina che dava sull'orto. Il giorno dopo, una donna del vicinato venne trovata morta nell'orto con la gonna strappata.
....Eppure, questa storia ricorda infinite storie irlandesi, in cui non si parla di streghe, ma di Elfi, la parodia delle antiche divinità...
Mab's Copyright
Nessun commento:
Posta un commento