lunedì 13 maggio 2013

La Vivena del Crep Sella, Trentino-Alto Adige

ra sera sul Crep Sella e la Vivena se ne stava davanti alle finestre del "maso"ad aspettare. Da nove lune, sua figlia, la giovane Vivena, si era lasciata prendere dall'Uomo, lo aveva sposato e viveva con lui in una casa. Allo scadere di ogni luna, la Vivena scendeva dalle Guglie ed aspettava l'alba, che il sonno della figlia finisse, per vedere, non vista, se il corpo della figlia era ancora salvo dall'ombra. La vecchia ricordava i tempi felici in cui sua figlia giocava a mutarsi in uccello, o diventava cerva e si arrampicava tra le rocce, o si faceva pesce e nuotava nelle acque tiepide del ruscello. Allora era ancora una vera Vivena. La realtà, per lei ambigua e ributtante, la riportava a quei ricordi nostalgici. Forse ancora pochi mesi e la giovane Vivena sarebbe stata perduta per il mondo dei boschi.
Mesi e Mondi! La Vivena si arrabbiò con se stessa. Cominciava a pensare come gli Uomini? Chi le dava il diritto di valutare un Tempo in confronto ad un altro?
Ma che cosa avrebbe dovuto fare? Imprigionare l'uccello, afferrare il pesce guizzante nel ruscello, catturare la giovane cerva, negare a sua figlia il dono di trasformarsi e tagliarle i lunghi capelli? Ormai la Vivena era caduta preda degli Uomini, presa al laccio dal suo cacciatore.
Un solo pensiero, ormai, occupava la mente della vecchia Vivena: aspettare il sorgere del Sole. Con il Sole, tutti gli Esseri devono gettare ombra affinché l'Unica che non la getta se ne possa magnificamente distinguere!


Da:
"Fiabe del Trentino-Alto Adige ", Newton Compton


Froud B.

Puzza un po' troppo di "letteratura" per i miei gusti, anche se ho corretto qua e là un'orrida grammatica, ma è bella...
Donne, ricordate sempre che una volta eravamo le Signore dei Mondi, di questo e di quell'Altro.
Siamo tutte Regine, anzi Donne-Re spodestate.
Ma nessuno può toglierci la Regalità... quella possono solo mimarla!

Mab




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